Omicidio Tirone, la Procura dice no alla richiesta di domiciliari per Passariello

0
780

CERVINARA – La Procura e le parti civili si oppongono all’istanza di revoca o attenuazione della custodia in carcere per il trentanovenne Massimo Passariello, a processo davanti alla Corte di Assise di Avellino per l’omicidio del suo vicino di casa, a cui aveva dato fuoco lasciandogli del liquido infiammabile. Al termine dell’udienza in Corte di Assise, il presidente Gian Piero Scarlato ha interloquito con le parti sulla richiesta degli avvocati Vittorio Fucci e Domenico Cioffi, difensori di Passariello. Sostituzione o revoca della misura a cui ha dato parere negativo il pm Cecilia Annecchini, il magistrato che ha anche coordinato le indagini sul delitto. “Attesa la gravità del reato contestato non può che esserci parere negativo” ha evidenziato nel suo parere in aula il sostituto procuratore. Anche la difesa di parte civile, in aula erano presenti gli avvocati Mario Cecere e Nicola De Maria, aveva già presentato una memoria in merito.

IL FATTO

Il grave fatto era avvenuto il 16 dicembre 2023 via Curielli a Cervinara , quando il cinquantunenne Giuseppe Tirone era rimasto vittima di gravi ustioni, quelle provocate secondo l’accusa dal suo vicino di casa, il trentanovenne Massimo Passariello. Sul posto, mentre il malcapitato era stato trasportato all’ospedale San Pio di Benevento , gli agenti del Commissariato di Ps di Cervinara accertavano che poco prima aveva avuto una discussione per futili motivi con vicino di casa, già noto alle forze dell’ordine, il quale poi, allontanatosi, faceva ritorno con una bottiglia piena di benzina che repentinamente versava addosso al 51enne dandogli subito dopo fuoco. Nell’immediatezza il 39enne era stato rintracciato e arrestato. L’uomo era deceduto a distanza di alcuni giorni

RIGETTATE LE RICHIESTE DELLA DIFESA

I difensori di Passariello, gli avvocati Vittorio Fucci e Domenico Cioffi, hanno avanzato una serie di richieste prima della chiusura formale dell’istruttoria dibattimentale. Tra le altre quella di dichiarare inutilizzabili le dichiarazioni rese agli agenti del Commissariato di Cervinara dalla stessa vittima, mentre veniva soccorso per andare in Ospedale. Una perizia medica che accertasse il nesso di causalità tra l evento lesivo e la morte intervenuta dopo circa 10 giorni ed anche l’escussione di una persona di Cervinare dove la vittima avrebbe passato la notte, visto che la difesa ha sempre puntato anche sulla provocazione ed un precedente della sera prima alla lite sfociata in lesioni e omicidio. Il pm Annecchini si è opposta alle richieste, parlando di “un tentativo delle difesa di arrampicarsi sugli specchi cercando di scardinare le prove e l’attendibilità delle stesse portate in aula”. Al termine di una camera di consiglio, il collegio della Corte di Assise ha rigettato tutte le richieste della difesa. Per i giudici, infatti: Sentite le parti e rilevato che tutte le prove richieste non appaiono decisive con il cuore del tema decidendum e l’ attendibilità delle prove già raccolte e ritenuto che tali osservazioni non possono essere valutate dalla Corte, ha deciso di rigettare tutte le richieste della difesa. La Corte ha dichiara l’ utilizzabilita’ delle prove acquisite e rinviato l’udienza per la discussione delle parti al prossimo 26 novembre.