Oggi l’assemblea dell’Alto Calore servizi: l’amministratore unico Ciarcia viaggia verso la riconferma

0
988

Michele De Leo – Si va verso un Ciarcia bis all’Alto Calore servizi. Questo pomeriggio – appuntamento alle ore 15 presso la tensostruttura montata nel parcheggio dell’ente di corso Europa – i sindaci irpini e sanniti saranno chiamati al voto per l’approvazione del bilancio e la riconferma dell’amministratore unico. La riconferma dell’ex sindaco di Venticano sarebbe solo unna formalità: Ciarcia ha dalla sua il sostegno di gran parte del partito, eccezion fatta per l’area decariana in cui, però, si registrano i distinguo del sindaco di Cervinara Caterina Lengua e della delegata del comune di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole. Ciarcia avrebbe pure il sostegno degli amministratori di Italia Viva legati al consigliere regionale Vincenzo Alaia e di quelli vicini al primo cittadino di Benevento Clemente Mastella oltre che del sindaco di Ariano Enrico Franza. “L’impegno profuso dall’amministratore unico Ciarcia nella gestione della società – si legge in una nota a firma del vice coordinatore di Noi Campani Guerino Gazzella – impone l’auspicabile continuità del percorso intrapreso volto all’efficientamento del servizio interno e alla oculata gestione delle criticità del servizio idrico del nostro territorio”. Nelle fila del centrosinistra si registra, però, il distinguo di Sinistra Italiana con Alfredo Galdieri: “è impensabile che il debito di enti come l’Alto Calore continui a crescere. Così come è terribile pensare che in provincia di Avellino siano altissime le percentuali di perdite della rete idrica e nello stesso momento altissimi i costi energetici per le pompe di sollevamento. Il problema risiede nelle erronee politiche di gestione”. L’attesa è, dunque, tutta rivolta all’assemblea di questo pomeriggio. All’ordine del giorno dell’appuntamento anche l’aggiornamento del compenso di Ciarcia. L’amministratore unico chiede che gli venga riconosciuto quanto spetta secondo la legge Madia: l’80% del tetto massimo di 95mila euro previsto per i dirigenti pubblici, ossia 76mila euro rispetto ai poco più di 39mila euro percepiti finora.