Nusco – I giovani allievi: “La poesia è nelle nostre mani”

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Nusco – Anche sabato 6 ottobre Nusco e, in particolare il Palazzo vescovile, è stato la culla della cultura. Infatti ha avuto luogo il secondo incontro della kermesse culturale “Il festival della poesia del Sud… e per il Sud”, creato dal professore Paolo Saggese e da Giuseppe Iuliano sull’emarginazione della poesia meridionale, considerata a livello nazionale come ‘l’ultima ruota del carro’. Poprio su questo punto è intervenuta la poetessa Nicoletta Di Gregorio, presente come ospite all’appuntamento. L’autrice ha esposto la propria tesi affermando che la poesia del Sud è come quella del Nord c’è alcuna differenza di meriti, si distingue esclusivamente per il potere mediatico. L’argomento principale della giornata è stato la poesia abruzzese del Novecento, tema che ha permesso di ospitare figure poliedriche come Benito Salone, Nicoletta Di Gregorio, Pina Allegrini e Rolando D’Alonso, fondatori del gruppo dell’Est nato negli anni ’70. E’ emerso chiaramente come la poesia, per loro, sia un mezzo attraverso cui trasmettere i sentimenti più puri e sinceri, con cui indirizzare la vita verso il meglio apprezzando ciò che ci circonda per quello che è o per quello che vorremmo che fosse; uno spazio di libertà, di potere avvolto da un’aurea meravigliosa in immaginare una vita del tutto nuova e fuori dagli schemi.
Oltre ai poeti, i protagonisti sono stati soprattutto gli studenti. Fine del festival è, infatti, quello di avvicinare i giovani al mondo della poesia e renderli partecipi; per questo si sono cimentati a scrivere e leggere propri componimenti, mostrando così la loro vena poetica, oppure a leggere e commentare poesie dei poeti presenti, assumendo anche il ruolo di cameraman, così da immortalare le scene più importanti con foto e filmati. Hanno partecipato alla seconda giornata del festival i ragazzi del liceo classico di Sant’Angelo dei Lombardi, del liceo scientifico di Montella e le classi I e II liceo classico di Nusco.

Il componimento di Marina Natale (Liceo Classico)
Sfogliando le pagine delle antologie italiane, che ci accompagnano nella nostra cultura scolastica, dalle elementari alle medie, dalle superiori alle università, noi ragazzi possiamo notare con quanta cura si faccia riferimento alle poesie di grandi poeti del Nord e con quanta altrettanta “cura”, invece le poesie del Sud vengano quasi escluse dalla nostra cultura. Non vogliamo dire, con questo, che i poeti del Nord debbano essere sottovalutati, ma piuttosto che quelli del Sud siano più considerati, fino a raggiungere, un giorno, pari dignità rispetto ai poeti settentrionali. A tale scopo nasce il “Festival della poesia del Sud… e per il Sud”, che da ormai tre anni ospita poeti meridionali ed in particolare poeti irpini, valorizzando nel suo piccolo le loro opere e facendo sì che queste dopo essere nate non muoiano nelle stesse mani delle persone che le compongono, ma che nell’intervallo tra la nascita e la morte vengano divulgate a seconde persone, affinché il loro significato si possa esprimere come merita. Questo per dire che la poesia non nasce solo per il semplice gusto di mettere qualcosa in versi, ma per le tematiche che questi versi vogliono appunto suggerire al lettore. E’ per questo che noi ragazzi di alcune classi delle scuole irpine partecipiamo attivamente a questo festival, cimentandoci nello scrivere poesie o semplicemente leggendo e commentando “senza vergogna” quelle dei nostri conterranei, intervistando i “nostri” poeti ed inviando e-mail direttori dei quotidiani, affinché prendano in considerazione le nostre lettere e soprattutto al fine di far parlare del Sud non solo quando c’è da parlare dei suoi problemi, ma finalmente toccare altre tematiche. Ciò che ci ha spinto ad affrontare questo problema è il voler sapere perché tanta discriminazione nei confronti dei poeti e della poesia meridionale.
La risposta? Magari quella potreste darcela voi!
”.

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