Nuovo Psi – Festa: “Investire nel nucleare”

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“La nostra provincia non può limitarsi ad aspettare la solita pioggia assistenziale di ammortizzatori sociali per tamponare la grave crisi occupazionale”. E’ questo il monito di Rossano Festa, coordinatore del Nuovo Psi, che invita la classe politica e le sigle sindacali a lavorare insieme ad una ricetta che porti la nostra provincia e la nostra regione ad uscire dalle pericolose sabbie mobili in cui versa il settore industriale.
Festa non si dichiara ottimista e crede che “… il peggio non sia ancora del tutto alle spalle. L’Italia è di fatto spaccata in due. Il Nord ed in Particolare la parte Est viaggia, o viaggiava, con ritmi di crescita superiori a quelli della media europea mentre il Sud ha un prodotto interno lordo pro-capite pari a quello dell’Estonia, della Slovacchia o della Slovenia”. Il coordinatore del Nuovo Psi aggiunge che “questa crisi economica epocale che investe l’Europa ed il mondo intero sta portando il nostro paese verso una fase di stagnazione con una percentuale di inflazione che è la più alta tra i cosiddetti Grandi paesi. Risentiamo sia a livello nazionale che ancora maggiormente a livello locale di una grave carenza strutturale che indeboliscono le capacità di ripresa”. Rossano Festa punta l’indice contro una classe politica che ha governato ed ancora sta governando, come in Regione Campania “poco virtuosa e non in grado di scatenare processi innovativi risolutivi dei problemi”.
“La crisi economica, energetica ed ecologica è l’intreccio che sta portando a questi scenari. Bisogna cominciare a sviluppare politiche basate sulla capacità di misurarsi con le sfide imposte dagli scenari attuali”. E qui Festa sviluppa il suo pensiero: “La questione energetica si intreccia sempre di più con quella ambientale dovuta ai crescenti consumi di energia, dipendenti dai combustibili fossili. La carenza di fonti alternative porta ad una soccombenza che danneggia di fatto il sistema economico italiano perché le brusche impennate del prezzo del petrolio sui mercati esteri porta di conseguenza all’impennata dei costi produttivi nazionali”.
Rossano Festa avanza una soluzione possibile. “Dobbiamo investire nel settore dell’energia e pensare una politica ambientale concreta e non rivolta a teorie o ad ipotetiche politiche allarmistiche. Si deve guardare al futuro e non fermarsi davanti alle sterili proteste di qualche gruppetto di ambientalisti che non ha il polso dalla realtà. Investire nel nucleare è la possibile soluzione della grave carenza energetica. Essa è la fonte più pulita e non produce anidride carbonica quindi i rischi per il surriscaldamento globale sono ancora di più ridotti. E’chiaro che il “rischio zero” non esiste ma bisogna anche ridimensionare Chernobyl (’86), quello nell’immaginario collettivo è il mostro ambientale. Tre morti al momento dell’incidente, 28 nei tre mesi successivi e 60 in tutto fino ad oggi. In quell’area l’unica patologia della quale è stato riscontrato un aumento è il tumore alla tiroide. Un’ altra considerazione Festa la fa sull’impatto ambientale del quale dice che, “questo non è in alcun modo devastante, è sufficiente, per l’impianto un raggio di 2 chilometri. Quanto alle scorie, queste sono un problema che sarà tecnicamente risolto”.
La provincia di Avellino deve lanciarsi nelle prossime sfide: “Abbiamo la grande occasione rappresentata dai fondi 2007-2013 e parliamo di una cifra che si aggira sui 100 miliardi di euro da investire nel corso di questi anni. Chi ha amministrato sino ad ora ha già perso due anni di tempo”. L’invito di Rossano Festa è pressante, “le classi politiche locali devono fare uno sforzo straordinario affinché si rimedi almeno in parte al danno già procurato. Non ci si può più permettere di essere condizionati da un sindacalismo selvaggio ed autoreferenziale non in grado di dare garanzie alle classi lavoratrici. Al contrario, energie politiche e sindacali si devono fondere al fine di trascinare la nostra economia fuori dalla crisi che ci sta portando sull’orlo del baratro”. Rossano Festa sostiene che “per far arrivare le famiglie alla quarta settimana occorre aumentare il denaro in circolazione con una politica nazionale nuova e tenere sotto controllo l’inflazione attraverso un abbattimento controllato dei prezzi al consumo di beni e di servizi”. Poi ancora: “Bisogna ridurre il gap strutturale tra Nord e Sud ed a livello periferico bisogna lavorare a progetti concreti che creino occupazione. Quando si parla di divario infrastrutturale è da intendersi, non solo, quello riferito alle opere tradizionali (strade, ferrovie ecc.) ma anche alle reti telematiche (banda larga, sistema wireless) che sono la nuova frontiera dello sviluppo. Dobbiamo lavorare a questi nuovi progetti che rappresentano il motore trainante del settore servizi”.

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