Nuovo Piano Ospedaliero: ecco cosa cambia per l’Irpinia

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Nuova bozza del piano ospedaliero regionale che prevede una ulteriore razionalizzazione delle spese, passando da 150 milioni di euro programmati all’inizio agli attuali 260 milioni l’anno.
In tutto, escono dalla rete delle emergenze ben 17 ospedali per un totale di 1393 posti letto.
Secondo quanto esposto dal governatore nonché commissario per la Sanità Stefano Caldoro, i ‘cambiamenti’ incideranno in particolare su Napoli. Il piano, secondo il presidente della Regione, dovrebbe ottenere parere favorevole dal Governo, consentendo, nel 2011, una riduzione delle addizionali e lo sblocco dell’accantonamento, che per la Campania ha raggiunto quasi 3 miliardi di euro.

Il nuovo piano – In Irpinia è prevista una riduzione di 137 posti letto pubblici e 85 privati temporaneamente accreditati per un totale di 222 posti letto. Il presidio ospedaliero di Bisaccia è riconvertito in una struttura polifunzionale per la salute. Quello di Sant’Angelo dei Lombardi assume la funzione di struttura riabilitativa con 111 posti letto dedicati alle attività riabilitative e 25 posti letto medici. Ariano Irpino viene potenziata e si configura quale presidio di II livello della rete dell’emergenza. Il Landolfi di Solofra si configura quale presidio del I livello della rete dell’emergenza con pronto soccorso. La riorganizzazione programmata dei punti nascita prevede il mantenimento delle funzioni per il punto nascita del presidio ospedaliero di Ariano Irpino , nonostante esso registri un numero di parti inferiore a 500.

Il vecchio piano – Si “salva” il Landolfi di Solofra che sventa la riconversione in struttura per la riabilitazione ma perde la divisione di Ginecologia e Ostetricia. Sarà dimesso il presidio ospedaliero di Bisaccia (che attualmente conta 64 posti letto) e destinato a residenza sanitaria per anziani e centro polispecialistico territoriale.
In totale l’Irpinia perderà 252 posti letto: si passerà dagli attuali 1802 ai ‘probabili’ 1550, con 157 in meno nel pubblico e 95 in meno nel privato.
Il piano, infine, introduce il Die (Dipartimento strutturale integrato delle emergenze) che sarà predisposto su scala provinciale con un’organizzazione calata sul territorio e la cosiddetta ‘norma antibarelle’. In pratica i trasferimenti di pazienti, in urgenza, dagli ospedali di livello inferiore a quelli di livello superiore potranno avvenire solo in relazione a specifici trattamenti, non previsti negli ospedali di partenza.

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