di Andrea Fantucchio – L’inchiesta sul Nuovo Clan Partenio arriva all’esame della Cassazione. Il prossimo sei febbraio saranno discussi i ricorsi contro la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato le misure cautelari a carico di alcuni dei 23 indagati. Tutti arrestati – lo ricordiamo – dai carabinieri del comando di Avellino in una maxi indagine, durata quattro anni, coordinata dagli inquirenti della direzione distrettuale antimafia.
Sarà un test fondamentale per capire anche l’evoluzione del procedimento giudiziario. Non sarà semplice per i difensori smontare le motivazioni dei giudici del Riesame (presidente Elena Valente, a latere Paola Coronella e Paola Lombardi). I magistrati hanno ritenuto che le accuse dimostrino “graniticamente l’esistenza e l’operatività di un gruppo criminale ben organizzato” e che si imponeva tra Avellino e l’Alta Irpinia con frequenti “atti intimidatori”. In pratica il Riesame ha riconosciuto l’aggravante mafiosa.
Il gruppo criminale – per i magistrati – era una “una struttura in grado, attraverso i suoi uomini al vertice, di fungere da mediatore e risolutore di conflitti e problematiche economiche, e non solo, insorte sul territorio di riferimento anche attraverso azioni del valore altamente dimostrativo e violento”.