Nuovi passaggi all’Udc. Musto: “L’Udeur non esiste più”

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Avellino – Sono 65 i consiglieri, tra cui molti ex Udeur, che hanno deciso di sposare la causa Udc, nella convinzione che lo scudo crociato possa rappresentare una soluzione idonea ed efficace alla nuova politica italiana. E così nel pomeriggio, in una stanza del Country sport, il senatore Francesco Pionati insieme al segretario e al presidente provinciale del partito di Casini, Angelo D’Amelio e Crescenzo Pratola, hanno presentato alla stampa la prima ‘tranche’ dei nuovi ‘adepti’. Una mossa a sorpresa ma non tanto, quella dei dirigenti Udc, che conferma l’operazione di proselitismo di Pionati e del suo partito in Irpinia che si rafforza elettoralmente in attesa dell’imminente competizione del 13 aprile e del Grande Centro in fase di costruzione e di perfezionamento in vista delle scelte che faranno Ciriaco De Mita e la Rosa Bianca. Il primo ad essere presentato è stato Gaetano Musto, fino a pochi giorni or sono segretario provinciale del Campanile di Mastella e Giuditta. L’ex sindaco di Pietradefusi non si è lasciato trascinare da polemiche ed ha puntato invece l’attenzione su una stagione politica oramai finita. “Il bipolarismo imperfetto non ha funzionato. Abbiamo voluto sposare il tentativo dell’Udc di costruire un centro ‘nuovo nella tradizione’, nei valori che hanno costruito quella parte sana di società che ancora funziona. L’Udeur non esiste più. Per questo lo abbiamo abbandonato. Non si può gestire una crisi del sistema senza avere una alternativa, un progetto in grado di farci guardare avanti. Eravamo ‘ospiti’ del centrosinistra – e rivolgendosi a D’Amelio – così come voi eravate ospiti del centrodestra. Il centro – e la scelta di Casini – diventa la casa comune da cui ripartire e in cui cercare i nostri nuovi riferimenti perché chi vuole far politica nel nostro territorio deve necessariamente averne”. Parole di solidarietà ed apprezzamento anche nei confronti di Giuseppe De Mita e di una scelta sofferta ma necessaria e ragionata: “Eravamo due corpi estranei ma insieme abbiamo lavorato bene. Abbiamo lasciato perché per entrambi non c’era più una prospettiva e in politica avere una prospettiva è fondamentale”. Così come è fondamentale che il rapporto umano e quello politico camminino di pari passo. È questa la conditio sine qua non che regola le scelte di Francesco Pionati: “Non ho mai creduto nella divisione tra aspetto politico e umano – ha esordito il senatore – la sinergia tra questi due fattori ci fa volare su livelli più alti. Non considero la politica in termini di potere. Il potere è solo il mezzo a nostra disposizione per realizzare i progetti. Ma in Campania questo concetto non è stato assimilato. Ecco perché di fronte a questo collasso di sistema le forze moderate trovano una forte convergenza”. Fortemente critica la posizione dell’esponente dello scudo crociato nei confronti dei nuovi assetti a livello nazionale: “Non siamo di fronte ad una razionalizzazione del sistema politico ma stiamo trasferendo in due grandi contenitori le contraddizioni del Paese. L’abbaglio durerà poco. Siamo di fronte ad un grande inganno. Si lascia credere all’opinione pubblica tutto e il contrario di tutto. Rispetto a questo grande bluff cercheremo di aprire gli occhi agli italiani per evitare che percorrano la strada sbagliata”. Tra i nomi dei nuovi ‘arrivi’ nell’Udc da segnalare, in attesa di conferme ufficiali: Giovanni Cataldo, Antonello Di Guglielmo, Giovanni De Lisa, Liborio Maglio, Giuseppe Daniele, Carmine Iomazzo, Gino Caggiano, Salvatore Lengua, Canio Russo, Gino Musto, Lello Marano, Mario De Iasi, Maurizio Manganiello, Antonio De Guglielmo, Mario Colella, Carmine Perna, Gerardo Ciccone, Gerardo Iannella, Antonello Tedesco.

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