No al wrestling, l’on. Cosenza firma proposta del disegno di legge

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Tra i firmatari della proposta di un disegno di legge per vietare la visione degli show di wrestling ai minori di 18 anni e proibire la trasmissione del wrestling in tv c’è anche la deputata Giulia Cosenza, presidente provinciale di Alleanza Nazionale ad Avellino. Sono in totale 38 deputati del parlamento (30 del PDL, 4 del PD, 2 dell’UDC, 1 della Lega Nord e 1 del gruppo misto per le autonomie) firmatari dell’iniziativa legislativa, nel testo presentato su iniziatiova di Domenico Scalera, sostengono che il wrestling “è uno show diseducativo e pericoloso” e si schierano “in difesa del milione e mezzo di piccoli italiani che per ore stanno incollati al piccolo schermo per assistere alle imprese dei loro beniamini” L’obiettivo di questi 38 deputati è una regolamentazione che vada a colpire non solo il wresling ma tutti gli sport violenti trasmessi in tv, per trasformarli in spettacoli vietati ai minori di 18 anni. Infine, la carica dei 38 si propone anche di istituire delle leggi che mettano importanti paletti alla pratica di questi sport e ai luoghi dove questi spettacoli potranno essere messi in scena. L’ iter parlamentare è iniziato il 5 novembre quando la proposta di legge è stata assegnata in sede referente alla VII Commissione Cultura. Sull’argomento wrestling a destra e sinistra sono d’accordo: alleanza in nome del no al wrestling. Wrestling equiparato ai film porno: vietata la visione ai minori di 18 anni. Il vero problema – ribattono gli psicologi dell’infanzia -: genitori che permettono ai figli di stare per ore davanti allo schermo. Altro che wrestling..”. Per i deputati di maggioranza e di opposizione il wrestling deve sparire dal video: “Sarà il governo a decidere, in ragione della delega del Parlamento, come disciplinare gli sport violenti e soprattutto a impedirne la diffusione televisiva e a vietare ai minori di 18 anni di assistere a questo tipo di spettacoli”. Secondo la proposta, inoltre, l’esecutivo dovrà elaborare “una lista degli sport violenti o estremi»; individuare «quali soggetti possano praticare tali sport» e stabilire «le caratteristiche dei luoghi dove questi sport possano essere praticati”.

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