Nel Vallo Lauro l’analisi politica dei candidati Unione di Centro

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Baiano – L’Unione di Centro rappresenta la novità di questa campagna elettorale, perché intercetta le esigenze delle persone avendo, però, come riferimento i valori della democrazie e della partecipazione. È quanto emerso nel corso del tour avviato dai candidati nel Vallo di Lauro. “Il punto di forza dell’Udc – ha spiegato Giuseppe De Mita a conclusione del giro di incontri – è proprio nella sua debolezza: non vincerà le elezioni, ma avrà comunque tentato di rompere un sistema a due, che rischia di trasformarsi in una pericolosa oligarchia”. De Mita ha spiegato che il Partito Democratico non ha spaccato l’elettorato di Forza Italia, perché si è posto come l’altra faccia del Popolo delle Libertà e il confronto a due ha determinato un giudizio negativo intorno a questa campagna elettorale, che De Mita ha riconosciuto essere “sbagliata” perché vissuta sull’indice di gradimento verso il Partito democratico o il Pdl e non verso un’analisi politica attenta ai problemi delle popolazioni. “La vera novità è la rottura di Casini con il centrodestra – ha osservato ancora Giuseppe De Mita – che ha aperto la strada al nuovo processo in corso, che dovrà essere sottoposto alla verifica di coerenza con i nostri valori”. Sul Pd il candidato alla Camera dei deputati ha evidenziato che quel partito “non ha superato la verifica aperta subito dopo la crisi di governo, causando la decisione di lasciare un progetto politico nato con presupposti diversi, mutati in corso”. Del resto, ha sottolineato che l’adesione al Pd è stata sempre accompagnata dalla riserva di compatibilità con gli ideali della tradizione cattolico-democratica. Ha richiamato l’importanza della rappresentanza territoriale come strumento per riprendere e rafforzare lo sviluppo delle zone interne. All’incontro, che si è svolto nella Casa comunale, hanno partecipato Pietro Foglia, Enza Ambrosone e numerosi amministratori locali. Il presidente dell’Asi ha introdotto la manifestazione, facendo intervenire anche Teresa Colucci e Gino Indennitate. Pietro Foglia ha sottolineato che l’allontanamento dal Partito democratico è stato determinato dalle scelte fatte dal Pd, che, se accettate, avrebbero comportato la svendita dei valori politici dei cattolici-democratici e causato una sorta di deriva politica e sociale. Ha criticato il criterio seguito per la composizione delle liste elettorali, a cominciare dal falso problema del dato anagrafico, secondo il quale Ciriaco De Mita non poteva essere candidato per raggiunti limiti di età, salvo riconoscere un posto in lista a numerosi ex esponenti politici anagraficamente più datati. “Solo un uomo come De Mita poteva lanciare una sfida così importante – ha affermato il presidente dell’Asi – Veltroni e Berlusconi sono le due facce della stessa medaglia e non rappresentano alcun fatto nuovo: questione meridionale e disoccupazione sono stati praticamente cancellati dai loro programmi. Il Centro propone un piano di infrastrutture nel mezzogiorno per mettere in moto l’economia e creare nuove opportunità di lavoro – ha aggiunto – realizzando il miglioramento della qualità della vita”. Foglia ha evidenziato che la vittoria del Pd o del Pdl non potrà dare stabilità al paese perché entrambi gli schieramenti non avranno i numeri per governare. L’Udc, al contrario, potrà guidare una stagione nuova sul piano ideologico e politico.

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