Movimento giovanile Udeur: disagio giovanile?Ecco le nostre proposte

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Al consiglio comunale di Avellino, a discutere di disagio giovanile c’era anche una folta rappresentanza del Movimento giovanile dell’Udeur. Tra questi Carmen Guarino, Giusy Giuditta, Giancarlo Pansa, Vincenza De Padova e Mario Guerriero. Nel dibattito è intervenuta Carmen Guarino che ha preso la parola anche in qualità di psicologa. Tramite la Guarino, il Movimento giovanile dell’Udeur ha avanzato una serie di proposte molto interessanti. Prima delle proposte, Carmen Guarino è stato però abbastanza dura nei confronti di buona parte del civico consesso. “Mentre i ragazzi parlavano – ha detto – molti consiglieri hanno preferito andare a parlare al cellulare. E’ questo il buon esempio che riusciamo a dare? E’ vero, i grandi non riescono proprio ad ascoltare i più giovani”. “Innanzitutto – ha detto Carmen Guarino – sarebbe auspicabile dar vita ad un’equipe itinerante di professionisti, come psicologi, animatori, operatori di contattato, che dia il proprio contributo all’interno delle scuole del capoluogo, per ascoltare in maniera costante le problematiche dei giovani, di tutte le età”. Un’altra proposta avanzata dai giovani dell’Udeur riguarda le associazioni di volontariato. Anche in questo caso, l’auspicio è quello di dare la possibilità alle associazioni di essere presenti all’interno delle scuole e di creare un’osmosi con i giovani, tramite un dialogo continuo che parta negli edifici scolastici ma che non si fermi lì, mettendo in atto occasioni d’incontro anche al di fuori. Poi, un occhio particolare ai genitori. Secondo il movimento giovanile del Campanile, il Comune di Avellino oppure le Asl, dovrebbero creare dei veri e propri luoghi d’incontro per i genitori, dove questi ultimi possano avere un interscambio innanzitutto tra di loro. Con il confronto tra le diverse problematiche, ogni genitore può meglio comprendere la propria e, dunque, agire anche meglio. Inoltre, con il supporto di esperti, anche il genitore può cominciare a sentirsi meno solo e cercare delle risposte che, in molti casi, possono apparire difficili. Infine, l’ultima proposta avanzata dai giovani dell’Udeur riguarda gli spazi per i loro coetanei. L’idea è quella di creare dei “Luoghi protetti d’incontro”, una sorta di centri sociali, al cui interno l’adolescente può trovare risposte sia alle proprie ansie (“Oggi – ha detto Carmen Guarino – i giovani hanno un malessere interiore che, spesso, non riescono a comunicare, nemmeno ai propri genitori”), confrontandosi con esperti. Ma anche alle proprie aspirazioni, perché il suggerimento che arriva dall’Udeur è quello di attivare all’interno di questi “Luoghi protetti” anche dei corsi per attori, musicisti, poeti, scrittori, disegnatori. Le proposte avanzate dai giovani dell’Udeur hanno trovato numerosi riscontri positivi.

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