Moscati – Gridelli fornisce direttive a livello internazionale

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Avellino – Si concluderà alle ore 14 di oggi all’Hotel de la Ville di Avellino, il convegno sul ruolo dei fattori di crescita emopoietici nei tumori, che vede la partecipazione di circa 120 oncologici provenienti da tutta Italia. Nei giorni scorsi, un gruppo ristretto di esperti europei del settore, coordinati dal dott. Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento Onco-Ematologico dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, e dal dott. Filippo de Marinis, oncopneumologo dell’ospedale Forlanini di Roma, si è riunito a porte chiuse per discutere delle conseguenze derivanti dalle terapie di cura dei tumori e per individuare, tra i farmaci attualmente disponibili, quelli più efficaci per ridurre gli effetti collaterali che possono insorgere durante il periodo di trattamento di chemio e radioterapia. Le conclusioni del meeting sono l’argomento del convegno odierno e saranno pubblicate su una rivista scientifica di rilievo internazionale. L’attenzione degli esperti si è focalizzata principalmente sulla neutropenia e sull’anemia, due tra le complicanze più diffuse che possono insorgere durante i cicli di cura cui vengono sottoposti i malati di tumore. “Abbiamo analizzato e confrontato – sottolinea il dott. Gridelli – le varie linee guida a livello internazionale sull’argomento, per arrivare a delle importanti conclusioni”. Frutto del lavoro svoltosi ad Avellino sono nuove indicazioni per curare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia, “basate –aggiunge Gridelli – su un atteggiamento protettivo nei confronti del paziente e sulla personalizzazione delle contromisure da adottare, tenendo conto dei fattori di rischio relativi a ogni singolo caso”. Per quanto riguarda i farmaci, il GCSF e il PEG sono stati giudicati ugualmente efficaci per curare la neutropenia, ma ne sono state definite le diverse caratteristiche ed è stato indicato quando sia preferibile usare il primo e quando l’altro. Stesse indicazioni più precise anche per curare l’anemia. In questo caso, la scelta farmacologia è per l’Eritropoietina e la Darbopoietina, medicinali entrambi validi, ma dei quali andava definito uno più specifico utilizzo.

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