Avellino – Rientrano dai mesi di maternità, ma vengono utilizzate in altri reparti “… in base alla semplice discrezionalità dei responsabili del servizi”. È la nota di dissenso, a firma della segreteria provinciale Rsu Cgil-FP aziendale, che denunciano “…una incresciosa situazione che offende la dignità delle lavoratrici madri di rientro al servizio dopo il periodo di astensione obbligatorio”. Protagonisti della vicenda sono otto infermiere dell’Unità di Cardiochirurgia ed altre Unità Operative. “Tutto ciò – continua la nota – un diritto fondamentale delle lavoratrici in spregio a quanto previsto dalla legge 53/00, per cui si richiede un ripensamento ed un più attento esame della problematica”. E non si fa attendere la risposta della consigliera alla Pari Opportunità della Provincia di Avellino, Marianna Domenica Lomazzo. “La questione va approfondita e, in caso di riscontro veritiero, denunciare questo comportamento anomalo da parte dell’azienda ospedaliera Moscati. Ci sono leggi che tutelano il lavoro delle neo-mamme e soprattutto il periodo della maternità. Non si può stigmatizzare a prescindere. La legge 53/00 prevede la completa assistenza al rientro della maternità. Anzi, con il nuovo governo Berlusconi, la donna appena diventata madre deve avere sul luogo di lavoro sostegno psicologico, garanzie legali e la stessa indennità rispetto alla condizione pre-periodo della gravidanza. Sulla questione saremo ben vigili e ascolteremo sia la voce dei sindacati, dei responsabili al servizio del Moscati e delle otto infermiere coinvolte”. Schematica e caustica, invece, la risposta del direttore generale dell’azienda Moscati, Giuseppe Rosato: “Non posso occuparmi anche del personale. Per queste cose sono incaricati l’Ufficio Infermieristica e la direzione sanitaria”.
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it