È morto Leone di Lernia.
Il conduttore radiofonico, autore di brani trash-demenziali e anima storica dello show radiofonico Lo Zoo di 105, si è spento a Milano martedì.
Aveva 78 anni. Era ricoverato dal 23 febbraio in condizioni gravi in seguito a un malore.
Di Lernia era nato a Trani il 18 aprile 1938. Aveva raggiunto la popolarità a inizio anni Novanta grazie a cover parodistiche e goliardiche (e spesso scurrili) di brani di musica dance.
È stato per quasi dieci anni (dal 1999 al 2008 e di nuovo, anche se parzialmente, nel 2011) spalla comica del programma radiofonico Lo Zoo di 105.
Nel 2006 partecipò all’Isola dei famosi per sostituire Massimo Ceccherini. Nel gennaio 2010 ritornò in onda su Sky come conduttore del programma Leone Auz.
Di Lernia, nei giorni scorsi, aveva postato diversi video e foto che lo ritraevano in ospedale.
Mercoledì, poi, lo Zoo aveva pubblicato un video di Fabio Alisei, altro conduttore del programma, che invitava i fan a mandare messaggi di conforto a Leone. Si era sentito male qualche giorno fa. Sembrava si fosse ripreso, ma non ce l’ha fatta.
Di Lernia era molto noto a Milano.
Spesso in trasmissione veniva dato il suo numero reale di cellulare, e lui, con ironia e goliardia, si prestava agli scherzi di tanti radioascolatori sempre col sorriso.
Così Marco Mazzoli, anima e inventore dello Zoo, sul suo profilo Facebook saluta Leone: “Quando io e Fabio siamo andati in ospedale a trovarlo, i medici e i famigliari ci avevano detto che il male era in stato avanzatissimo e che aveva pochi mesi!
In quel momento, io e Fabio, siamo esplosi in un pianto infinito!
L’unica speranza era che il suo corpo tenesse duro e potesse affrontare la chemio, ma come faceva a rimettersi??
Appena ha visto telecamere, tutta l’attenzione su di lui, ha tenuto botta e si è goduto gli ultimi giorni di notorietà! Lui era così, viveva per la tv e la radio, apparire era la sua gioia, essere riconosciuto, la sua aria!
Sabato sera ha voluto che io e Wender andassimo a cena da lui, voleva stare con quelli con cui ha inizato Lo Zoo nel 1999, come se volesse chiudere il cerchio!
Sembrava in forma, sembrava pieno di vita, ma la notte ha avuto un tracollo e la mattina successiva mi ha inviato (con fatica) un messaggio vocale in cui diceva che si sentiva debole e che forse sarebbe venuto in radio il giorno dopo, ma quello è stato l’ultimo messaggio da lucido!
Mi mancherai tantissimo amico mio, lascerai un vuoto nella vita di tutto noi, eri un ragazzino, con una carica assurda!
Eri sempre di buonumore e riuscivi a farci ridere anche in circostanze assurde!
Eri un amico, un fratello, un collega, un nonno e un vecchio di merda!
Ora vai, sali in cielo e insegna al paradiso i tuoi “auz”, “Addavadai”, digli che “non succedeee nientttt”!
Ti voglio bene!”