Morano pronto ad abbracciare Salvini: “Lega vicina ai territori, Cgil pensi ai lavoratori”

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Renato Spiniello – Tutto pronto per la visita del Vicepremier, Ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini in città, che dalle 11:00 sarà in via Verdi, anche se è molto probabile che a causa delle condizioni meteo il comizio possa tenersi all’interno del Cinema Teatro “Partenio”. Il “Capitano” è pronto a serrare le fila dei salviniani d’Irpinia in vista del doppio appuntamento elettorale amministrativo ed europeo.

“La visita di Salvini ad Avellino è un segnale importante di quanto la Lega sia vicina ai territori – fa sapere il segretario provinciale leghista Sabino Morano – il nostro leader nazionale crede nella battaglia di assoluta rottura rispetto al passato che ci vede protagonisti in questa sfida di cambiamento. La scelta di andare da soli, ad Avellino come ad Ariano, va proprio in questa direzione”.

Nessuna alleanza, infatti, è stata stretta dal partito del Carroccio nei due grandi centri d’Irpinia chiamati alle urne. Le corse di Biancamaria D’Agostino e Gino Cusano, rispettivamente candidati ad Avellino e ad Ariano, sono solitarie. Una linea, come confermato da Morano, condivisa con lo stesso Salvini.

Chi invece non correrà per la carica di sindaco in città è Damiano Genovese, ex capogruppo consiliare della Lega, la cui lista “Prima Avellino” è stata stoppata dalla commissione elettorale di Palazzo di Città per motivi burocratici. “Dispiace che sia stata tolta la possibilità di concorrere democraticamente a una persona sempre impegnata in politica – commenta Morano – la legge dovrebbe garantire prevalentemente le scelte democratiche e le esclusioni per motivi di forma lasciano sempre un po’ di amaro in bocca”.

Infine un passaggio sul presidio annunciato dalla sezione provinciale della Cgil, che protesterà contro la presenza del Vicepremier. “Un’iniziativa stucchevole – attacca Morano – la Cgil pensi a svolgere il suo compito in una situazione drammatica per il lavoro nella nostra provincia, un sindacato che ormai non rappresenta più gli interessi dei lavoratori”.