Montemiletto – De Mita e Follini danno lezione

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Vivace scambio di idee tra due big della politica nazionale: Ciriaco De Mita e Marco Follini che vedono nella moderazione di Maria Teresa Meli, editorialista del “Corriere della Sera”, anche tratti di imbarazzo. Si entra subito nel vivo. Prima questione: Legge Elettorale. La parola al leader nazionale dell’Udc che invita l’opposizione a dimostrare una maggiore disponibilità nei confronti della maggioranza. Un susseguirsi di botta e risposta e di provocazioni che centrano gli obiettivi e che non annoiano la folta platea, di personaggi noti e non solo: Fisichella, Mancino e Salvi… Risponde De Mita: “Follini e Casini ci hanno spiegato che un riordino istituzionale che incrociasse la discussione non sarebbe stato praticabile. Follini dice ‘la mia opinione è che la modifica sulla Legge Elettorale non deve creare risse. Ma quale criterio sta passando? Quando è stata elaborata la proposta costituente, dove era Follini? La mancanza di intese non è nella proposta. Anziché discutere della soluzione, all’improvviso si scopre che la vera soluzione è la proporzionale. È una soluzione aberrante. Collegi infiniti…”. Insomma “rischiamo di affidare a poche persone la scelta degli eletti. Con quale spirito accettiamo la Legge Elettorale. Se ci viene proposta così: ‘o vi piace o vi piace’. Il leader della Margherita Ciriaco De Mita continua ad affilare i coltelli “…di fronte ad una proposta del Governo truffaldina… la preferenza in un collegio sterminato come fa a raccordarsi con una popolazione così estesa? Noi facciamo la battaglia con grande onestà. Se potessi dare un consiglio all’onorevole Follini, direi: visto che non riusciamo a concludere allora si rinvii alla prossima Legislatura. (…) Sono stato contrario al maggioritario, ma immaginare di affidare gli equilibri al proporzionale, non va”. Meglio dire: una Legge Elettorale “pretattica” per non vincere o per non perdere male. Sono preoccupato. È questa l’essenza del messaggio che diamo alla pubblica opinione. E’ meglio discutere perchè… credo che sia una risposta sbagliata”. Un vero e proprio dialogo di alto spessore nel salotto della politica irpina a tener banco. Ribatte Follini: “Non stiamo ragionando di una proposta blindata… stiamo parlando di un principio che risale al 1919. Faccio una obiezione di fondo: oggi la posizione del centrosinistra è questa: ‘la Riforma Elettorale va bene fino al 2006, ma prima o poi la dovremmo ripensare. Poiché crediamo di vincere le elezioni’”. Dunque, ‘pensiamoci dopo’. “Apriamo invece una discussione sul fatto che i partiti sono più fragili e meno rappresentativi”. “Come se ne esce?”. De Mita dice: “Questo è un sistema ingessato” e poi la provocazione… “spezzate il gesso”. Ingredienti della discussione assai piccanti. A ribattere ancora una volta l’altro interlocutore: De Mita. “Sul sistema elettorale gli argomenti sono fragili. La questione è politica e va risolta politicamente”. E… l’ironia tra ‘due vecchi amici la fa da padrona’. De Mita: “Non c’è bisogno che tu mi dica che siamo d’accordo. Lo so”. Il coordinatore regionale della Margherita ritorna di nuovo serio quando si tratta di spiegare un sistema elettorale ‘espediente difficile da chiarire’. E poi “….la moderazione della politica come virtù, è una cosa che mi intriga: Forza Italia è stata la personalizzazione della politica ed ha provocato guasti. Siamo collocati nell’alleanza di centrosinistra per convinzione. Noi siamo la tradizione. Di là c’è il pregio della novità: l’infatuazione berlusconiana, il pezzetto dell’Udc…. “Noi abbiamo fatto una scelta di autonomia nella coalizione. L’abbiamo fatta con grande forza e la Margherita è un riferimento per la pubblica opinione. Con l’Unione siamo dentro il processo: mi interessa poco vincere. Di qua l’interesse al dialogo. Se rimanessero la Legge Salvapreviti, la Legge Elettorale aberrante, la devolution, l’attività parlamentare sarebbe finita”. E poi il dato di fatto “…probabilmente l’ingessatura si è rotta: l’illusione che la politica può essere risolta con gli espedienti tecnici, non funziona”. L’onorevole Follini non poteva non contestare tali dichiarazioni: “Contesto l’idea che da una parte ci siano tutte le tradizioni e dall’altra invece ci sia una sorta di oscurità. Penso che dobbiamo puntare ad una evoluzione di queste due alleanze. Dobbiamo scommettere che abbiano gli stessi diritti e le stesse possibilità di interpretare il Paese. Oggi il paradosso è che De Mita e D’Alema si trovano nello stesso polo. L’altro paradosso: De Mita e Follini si trovano in due poli opposti. Prevedere che alla fine vi sia alternanza, mi sembra che sia la cosa più vera che possa fare la politica”. Insomma, da una parte D’Alema e dall’altra De Mita? La risposta è affidata a De Mita. “Questa maggioranza ha consumato il proprio tempo ignorando i problemi del Paese e basta. La maggior parte del tempo è stata dedicata alle leggi personali. Il tutto fatto con baldanza ed unità che vi confesso mi ha preoccupato e non poco. L’argomento usato: ‘…noi siamo maggioranza e noi siamo di più’. Sulla condizione disastrosa del Paese l’impudenza del presidente del Consiglio”. Noi Nazione “zimbello”. “Sul piano istituzionale – continua De Mita – si è avviata una procedura legislativa che nessuno è in condizione di dire come funziona. Poi si fa la devolution… che pasticcio (…). Quando dico che il nuovo è al di là, dico la verità”. “Il meccanismo – prosegue De Mita – che si paga alle elezioni per inventare un espediente per sopravvivere, mi preoccupa. Siamo per la democrazia competitiva, vera. Invece ci siamo inventati la democrazia del minuetto. Le riflessioni sono oneste ‘e facendo rima, ndr’, il risultato è modesto”. E poi prendendo a prestito una metafora continua: “E’ come il girone di calcio: è andata male la partita”. Follini: “Intanto non è ancora finita. Ci sono delle difficoltà, ma non vedo questa landa desolata. Credo che si sia fatto molto: non c’è stata una sola volta in questi anni in cui il centrosinistra si sia presentato con unità. Sinceramente non vedo nemmeno dalla vostra parte, il prato fiorito… Non c’è solo una monarchia ma due: ‘centrodestra e centrosinistra’”. De Mita: “Mi verrebbe da dire siamo inguaiati”. Davvero una grande lezione… (di Teresa Lombardo)

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