Montella – Il locale distaccamento dei vigili del fuoco non dispone di una presa d’acqua all’interno della propria struttura, così gli operatori, prima di ogni intervento, sono costretti a rifornire le autobotti attingendo l’acqua da un tombino posto nella vicina villa comunale. Ed è polemica tra Giovanni De Lisa, coordinatore provinciale del CONAPO, sigla che si riferisce al sindacato dei vigili del fuoco, e il sindaco di Montella, Salvatore Vestuto. De Lisa denuncia il grave disagio, perché il punto di prelevamento dell’acqua dista otto metri dal distaccamento, pertanto occorre svolgere la manichetta e collegarla al tombino per rifare l’operazione a carico ultimato, con grave perdita di tempo in un lavoro dove un minuto può essere decisivo. Il sindacalista denuncia anche i casi in cui la temporanea sospensione della erogazione dell’acqua avrebbe potuto creare gravissimi disagi se non fosse intervenuto, dimostrando notevole disponibilità, il comune di Cassano per rifornire le cisterne. Il sindaco di Montella ribatte, affermando che il tombino dista solo due metri dal distaccamento e non gli otto lamentati dal sindacato e che la manichetta non deve essere svolta di volta in volta: circostanza che viene respinta. Insomma, che siano due o otto metri, sembra per davvero singolare o unica in Italia – come afferma Giovanni De Luca – la circostanza secondo la quale non si sia provveduto a portare il punto di prelevamento dell’acqua all’interno del distaccamento dei vigili del fuoco, considerata la gravissima emergenza incendi registrata nei mesi scorsi in Campania e in provincia di Avellino, con specifico riferimento proprio all’Alta irpinia.
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