MONTEFORTE IRPINO- “È importante sottolineare il valore e l’essenza del ricordo e della memoria, soprattutto in un giorno particolare come questo, in cui due comunità, quella di Pozzuoli e quella di Monteforte, si uniscono nel dolore per le vittime e mostrano vicinanza e solidarietà alle loro famiglie. È fondamentale ricordare e, soprattutto, non dimenticare le vite spezzate in quel giorno”. Soni le parole che il commissario prefettizio Salvatore Guerra, uno dei componenti della terna straordinaria alla guida di Monteforte dal marzo 2024 ha voluto ribadire a margine della cerimonia che oggi pomeriggio si è svolta nel Giardino della Memoria che ricorda le quaranta vittime della strage del bus di dodici anni fa. Neanche la pioggia ha fermato la cerimonia, come ha voluto sottolineare lo stesso Guerra: “Non l’ha voluto saltare, e non deve mai saltarlo, perché è importante dare sempre il giusto valore a eventi di questo tipo e ricordare le vittime. La memoria è uno strumento fondamentale: solo attraverso di essa si può costruire il futuro, ed è solo grazie al ricordo, purtroppo doloroso, del sacrificio di queste quaranta vittime che possiamo guardare avanti e cercare di superare le criticità che affrontiamo ogni giorno. L’auspicio è che questo ricordo non vada mai perso e che la memoria sia trasmessa nel tempo, anche alle nuove generazioni”.
Un ricordo ed un legame tra Monteforte e Pozzuoli che ha rilanciato anche Salvatore Caiazzo, assessore del Comune napoletano da dove provenivano i quaranta pellegrini deceduti nel tragico incidente. “Quel giorno ero consigliere comunale quando arrivò la notizia- ha raccontato Caiazzo- Fu una tragedia che abbiamo vissuto fin dal primo momento insieme alle famiglie, che conosciamo tutti. Ci attivammo immediatamente per metterci in contatto con loro. Si creò davvero una meravigliosa catena di solidarietà.Ricordo con grande dolore quelle bare nel palazzetto. Erano tante, davvero tante, e dalla memoria non usciranno mai, perché fu un dolore che accomunò tutta la città, tutta la comunità. Questo è il senso che abbiamo voluto dare con la nostra presenza, e che continueremo sempre a dare in occasione di questa cerimonia”. Don Fabio Mauriello, parroco Monteforte, che ha celebrato il momento di ricordo ha anche sottolineato la particolarita’ di questo giorno per la comunita’ montefortese: “Sì, è sempre un giorno particolare, che viviamo con grande affetto per ricordare le famiglie di coloro che hanno perso la vita in quel drammatico incidente, che ha causato questa strage. Anche quest’anno, nonostante la pioggia, siamo qui per ricordare i defunti e per fare compagnia alle famiglie che sono ancora nello strazio e nel dolore per quella drammatica vicenda”. Cosa resta a distanza di dodici anni? “Restano le lacrime-spiega Don Fabio- che nel cuore e negli occhi delle persone che hanno vissuto quei momenti sono sempre vive. Speriamo che nessun essere umano le asciughi, ma che le asciughi Dio, perché solo Dio può farlo, donandoci lo Spirito Santo, l’unico che può colmare il vuoto che resta quando ci lasciano le persone care”.
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