Monteforte – Area Pip, Del Mastro punta sullo sviluppo ‘razionale’

Monteforte – E’ datata 12 marzo 2007 la prima presa di posizione di Giuseppe Del Mastro riguardo alla superficie del territorio del Comune di Monteforte Irpino da destinare alla delocalizzazione delle attività artigianali. Già all’epoca, in qualità di consigliere comunale di opposizione, l’attuale candidato sindaco della lista “Monteforte nel Cuore”, si oppose all’indicazione di 150mila metri quadrati da destinare ad area Pip “D3”.
Durante i 5 mesi in cui del Mastro ha ricoperto l’incarico di vicesindaco, avendo constatato che l’indicazione di un minimo di 3mila metri quadrati per la realizzazione di un locale ad uso artigianale appariva improponibile per la semplice dislocazione delle attività già in essere nel centro del paese, ha provveduto, con l’approvazione del consiglio comunale, non solo a ridurre l’area Pip “D3” a 50mila metri quadrati, ma anche a indicare in 1000 mq la superficie minima per l’apertura di un’attività di carattere commerciale o artigianale.
“In questi giorni – ha dichiarato il candidato a sindaco – i miei avversari mi stanno facendo apparire come contrario alla crescita economica di Monteforte. Le carte, invece, parlano chiaro: non dico no allo sviluppo, ma sono fermamente convinto che la crescita debba essere graduale e, soprattutto, razionale. Qualora 50mila metri quadrati di nuova area Pip dovessero risultare insufficienti, nulla impedirebbe di ampliare la superficie. Perché, dunque, non procedere per gradi? E con quale criterio si potrebbe pretendere che un fabbro o un falegname acquisti un locale di 3mila metri quadrati per spostare la sua piccola attività?”.
Giuseppe Del Mastro non ha alcun dubbio circa la bontà della sua tesi. E si dice pronto a sostenerla in un pubblico dibattito: “Gli aspiranti sindaci delle altre liste si assumano la responsabilità di spiegare in un faccia a faccia con il sottoscritto di fronte alla comunità di Monteforte come pensano di portare avanti un progetto di sviluppo economico che parte da presupposti così poco credibili”.