Mobilità sostenibile: l’importanza delle colonnine elettriche

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L’obiettivo europeo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, riducendo le emissioni di gas ad effetto serra del 55% entro il 2030, sta portando importanti cambiamenti anche sul fronte della mobilità.

L’UE ha infatti sancito lo stop della vendita di auto termiche a partire dal 2035, seppur con alcune eccezioni che riguardano per esempio i veicoli alimentati con gli e-fuel. Parallelamente, sta puntando a favorire la diffusione delle auto elettriche attraverso una serie di direttive recepite dagli Stati membri.

Tra i processi più lunghi e delicati che si stanno attuando per raggiungere lo scopo è possibile annoverare il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica, vale a dire l’incremento del numero di colonnine elettriche sul territorio.

Solo una distribuzione capillare e uniforme di queste strutture, infatti, può garantire ovunque spostamenti agevoli e senza stress, rendendo gli automobilisti più propensi a effettuare il passaggio all’elettrico.

Per questo motivo, l’UE ha stabilito che dovrà essere installata una stazione di ricarica avanzata ogni 60 Km entro il 2026 sulle principali reti stradali europee, con una colonnina elettrica ogni 120 Km per i mezzi pesanti e gli autobus entro il 2028 e un impianto di distribuzione dell’idrogeno ogni 200 Km entro il 2031.

La situazione delle colonnine elettriche in Italia

 

Il numero di colonnine elettriche in Italia è aumentato costantemente negli ultimi anni, nonostante ci sia ancora molto da fare per rendere la rete capillare in tutto il territorio.

Secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2023 dell’EAFO (Osservatorio europeo sui carburanti alternativi), nel nostro Paese sono presenti 37.299 stazioni di ricarica, con 3.474 nuove unità installate nel solo secondo trimestre dell’anno.

Si tratta di una crescita significativa, considerando che nel 2022 le strutture erano 25.171. Più nel dettaglio, l’EAFO evidenzia che attualmente in Italia ci sono 32.301 stazioni di ricarica a corrente alternata, ossia quelle con una potenza più bassa e una ricarica più lenta della batteria dei veicoli elettrici.

Nel nostro Paese ci sono anche 4.998 colonnine elettriche a corrente continua, che permettono di ricaricare la batteria dell’auto elettrica più rapidamente. Tra queste si contano 204 colonnine con una potenza fino a 50 kW, 2.598 con una potenza compresa fra 50 e 150 kW, 1.956 da 150 a 350 kW e 240 stazioni di ricarica con potenza superiore a 350 kW.

Il primo aspetto su cui è necessario migliorare riguarda la copertura delle colonnine elettriche nella rete autostradale, dove la presenza è ancora limitata rispetto ai centri urbani, con una concentrazione di stazioni di ricarica autostradali soprattutto al Nord Italia.

Un passo in avanti dovrebbe essere compiuto nei prossimi anni, grazie ai 713 milioni di euro del PNRR stanziati per l’installazione di 21 mila nuove colonnine elettriche nelle autostrade e nelle città entro il 2025, di cui 7.500 punti di ricarica da 175 kW su autostrade e strade extraurbane principali.

In ogni caso, per disporre di una panoramica dettagliata delle colonnine elettriche attualmente presenti sul territorio è possibile utilizzare apposite app, come per esempio MyNextMove di Sorgenia, che mette a disposizione una mappa completa con le informazioni aggiornate in tempo reale.

In più, si ha l’opportunità di effettuare anche pagamenti direttamente dall’app, grazie a un pratico wallet, così come di beneficiare di uno sconto sulle ricariche nel caso in cui si abbia un’offerta attiva con Sorgenia.

La ricarica dei veicoli elettrici con energia prodotta da fonti rinnovabili

 

Affinché la mobilità elettrica risulti ancora più sostenibile è possibile procedere alla ricarica con energia prodotta da fonti rinnovabili, individuando le colonnine degli operatori che mettono a disposizione il servizio.

Anche in questo caso, per agevolare la ricerca è possibile avvalersi di risorse come MyNextMove di Sorgenia, che non soltanto segnala i punti di ricarica che erogano solo energia green ma permette anche di salvarli nella mappa, per avere il riferimento subito a disposizione quando si è in viaggio.

L’impiego di energia pulita per la ricarica dei veicoli elettrici è un passaggio indispensabile per ridurre le emissioni di gas serra legate al settore dei trasporti. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, infatti, il comparto produce circa un quarto delle emissioni di CO2 in Europa, di cui il 71,7% è riconducibile al solo trasporto stradale.

Oltre alla transizione dai mezzi termici ai veicoli a batteria, dunque, sarà fondamentale alimentare le vetture elettriche con energia ricavata da fonti 100% rinnovabili, un aspetto essenziale per centrare l’obiettivo UE di riduzione entro il 2050 del 90% delle emissioni di CO2 dovute ai trasporti rispetto ai livelli del 1990.