Resettare il pareggio con il Mantova, un punto che serve a poco. Conservare, però, quanto di buono fatto nella sfida contro i lombardi e ripartire. È questo il monito in casa Avellino, è questo il segnale lanciato da Salvatore Campilongo poche ore prima della ‘battaglia’ contro l’undici che in questo momento sta guardando tutti dall’alto verso il basso.
Con il Bari la prima vittoria in campionato, da Bari la volontà di ripartire anche fuori casa. L’Avellino proverà a fare lo sgambetto alla capolista, al San Nicola va di scena la più classica delle sfide, ‘Davide contro Golia’.
A caccia del terzo successo esterno della stagione e di tre punti in casa della ‘corazzata’ biancorossa, dove non si vince da ben 23 anni. L’ultimo e secondo storico successo in casa dei Galletti è arrivato nel lontano ‘86 con i biancoverdi in A, grazie ad una rete dell’argentino Diaz. Da quella sfida tre sconfitte ed un pareggio.
Per riuscire in una impresa che alla vigilia, almeno sulla carta, sembra impossibile, ci vorrà lo stesso Avellino visto a Livorno ed Empoli. Solo in questo modo si potrà uscire indenni dall’impianto dei biancorossi: “Con le grandi squadre ci siamo sempre comportati bene– afferma il tecnico irpino- .Vincere domani, contro una grandissima squadra, avrebbe un sapore particolare. Dispongono di un organico di primo livello per la categoria, ma a mio avviso nessuno è imbattibile. Ed i miei ragazzi hanno già dimostrato più di una volta di non sentirsi inferiori a nessuno. Giocandosela a viso aperto contro chiunque”. Non vuole fare pronostici, nessun conto per la salvezza diretta o i play-out. Ma la sola volontà di pensare ad una sfida alla volta. Ai 90’ minuti ‘incombenti’, senza andare troppo oltre con la mente, nonostante nell’immediato ci sia un’altra trasferta sul campo del più abbordabile Frosinone: “Dobbiamo vivere alla giornata, ora bisogna pensare esclusivamente al Bari. Ricordandoci che siamo riusciti già a batterli in casa, facendo vedere anche delle buone trame di gioco. Massimo rispetto, ma nessun timore per un gruppo, guidato in maniera egregia da Conte”. Ancora una settimana travagliata, tanti infortuni che non hanno permesso al tecnico di Fuorigrotta di lavorare con l’intero organico. Nella sfida con la regina del torneo non ci sarà di sicuro Dettori: “Ho deciso di non schierarlo, ha avuto un problema prima ai gemelli e poi al bicipite femorale. Preferisco farlo riposare affinché sia in piena forma in occasione del successivo match. Di sicuro ci sarà Pecorari che per noi è molto importante e da questo pomeriggio a prima della gara valuteremo le condizioni di De Zerbi. Non escludo di poter inserire forze fresche a centrocampo”.
ASPETTO MENTALE- Lo stadio stracolmo deve dare quella marcia in più ai propri ragazzi:“Giocare in uno stadio come il San Nicola deve essere certamente uno stimolo in più per tutti. Credo che per un giocatore potersi esprimere davanti a tanta gente deve essere un vanto, un orgoglio. Bari è una piazza importante come Avellino”.
MOSSE ANTI BARI- L’allenatore dei lupi elogia l’avversario biancorosso e analizza, nello specifico, le strategie per contrapporsi ai galletti, che scenderanno in campo con uno schieramento a ‘specchio’ di quello biancoverde: “Loro hanno un gioco similare al nostro, un 4-4-2 che in fase offensiva diventa un 4-2-4. A gennaio, grazie ad una grande disponibilità economica, hanno acquistato elementi in grado di permettere il salto di qualità. Guberti sta facendo la differenza, Kutuzov al momento non ha espresso tutto il suo potenziale. Il fatto che a Parma abbia giocato poco ne ha limitato le condizioni. Senza dimenticare che possono permettersi di avere in panca un giocatore come Lanzafame, che hanno voluto riportare alla base a tutti i costi”.
Infonde fiducia al gruppo consapevole che ‘punire’ la più bella e vincente del torneo non è soltanto un sogno: “Sulla carta sono straordinari, ma ripeto nessuno è invincibile questo è certo. Se vengono aggrediti vanno in difficoltà e questo è ciò che dobbiamo fare. Se non gli permettiamo di ragionare, possiamo fargli male. Mettiamoli in difficoltà sin dai primi minuti, solo in questo modo possiamo tornare a casa con un risultato positivo. Chiedo ai miei uomini una grandissima prova, sia sotto l’aspetto tattico che sotto quello dell’aggressività. Possiamo tornare indenni dalla Puglia”.
EQUIVOCO DE ZERBI – La posizione del bresciano potrebbe averne ‘frenato’ le potenzialità? Campilongo non è assolutamente d’accordo: “Seconda punta o trequartista, cambia ben poco. Purtroppo quando sono arrivato l’ho trovato già infortunato. L’abbiamo mandato in campo contro il Frosinone, pur non essendo al massimo, e ne abbiamo allungato i tempi di recupero perdendolo per due mesi. Roberto ha sempre detto che gli avrebbe fatto piacere giocare come seconda punta: 4-2-3-1, 4-4-2 cambia poco. È un giocatore importante, di grandissime qualità. E’ normale che debba stare bene fisicamente, altrimenti fa fatica. Se è in forma può darci qualcosa in più”.
NESSUN CAMBIO TATTICO – L’allenatore dei lupi va avanti con il classico 4-4-2 ‘mascherato’, nessuna rivoluzione in vista per il match contro gli uomini di Conte: “In settimana ho mischiato un pò le carte, ma non ho alcuna intenzione di cambiare. Anche perché questa squadra non può mutare il proprio assetto. Ho provato Mesbah in una posizione più avanzata per dargli più qualità nella fase offensiva. In questo momento si sta calando troppo nel nuovo ruolo ed a me questa cosa non piace: preferisco un esterno arretrato che dia maggiore spinta sulla corsia di appartenenza, che vada al cross, che tenti la sovrapposizione. Io credo che in quella posizione possa dimostrarsi un grande calciatore. Partendo da dietro, penso possa dare un contributo diverso. Fare molto di più. Al di là degli interpreti il nostro credo resterà sempre lo stesso”.
STOP A CIOTOLA, MA NESSUNA BOCCIATURA – Un turno di riposo per l’ex pisano autore del goal vittoria nella sfida di andata, 2 a 1 per i lupi il finale: “Non è stato troppo bene, in quest’ultimo periodo ha speso tanto. È stato fermo due giorni. In quest’ultimo periodo ha fatto benissimo, purtroppo gli è mancato il goal. E quando la rete non arriva lui si deprime”.
CENTROCAMPO CHE NON SUPPORTA LA FASE OFFENSIVA – Sotto questo aspetto l’ex trainer della Cavese è chiaro: “Facendo questo tipo di gioco, dovrebbero essere gli esterni a dare una mano a Nando. Purtroppo credo che sia nel DNA dei nostri centrocampisti giocare davanti la difesa. Non hanno le caratteristiche per andare al tiro, accompagnare l’azione. È il nostro limite. Un centrocampista con più gamba, forza fisica, più alto, da sfruttare nei colpi di testa avrebbe potuto esserci di grande aiuto”.
AUTOCRITICA – Fa da scudo ai suoi uomini, assumendosi tutte le responsabilità degli alti e bassi dell’ultimo periodo: “L’autocritica ci deve essere sempre ed io sono il primo a doverla fare, visto che le scelte sono mie. Se nell’ultimo periodo avessimo giocato come lunedì con il Mantova, o come in altre occasioni con Empoli, Livorno e Modena, di sicuro qualche punto in più in classifica l’avremmo avuto. Siamo stati penalizzati anche dagli infortuni. Non ho mai potuto schierare la difesa che volevo, gli esterni che potevano spingere. Abbiamo perso Gazzola nel momento migliore, non sono riuscito ad avere da questa squadra quello che mi aspettavo. Quella grossa intensità che ho visto in alcune gare. Squadra corta, raddoppio sugli avversari. Per caratteristiche, il gruppo ha avuto qualche difficoltà”.
CAPITOLO FINALIZZAZIONE – Il peso dell’attacco tutto su Sforzini autore di sei reti fino a questo momento. Un reparto avanzato forse troppo dipendente dalle gesta della punta romana: “Aubameyiang è giovane, si sta impegnando tanto ma sotto l’aspetto del goal non sta rendendo come si sperava. Stesso discorso per Ciotola. Lunedì con maggiore fortuna avremmo potuto vincere la gara. Questa squadra, quando trova fiducia nei propri mezzi, riesce ad esprimersi a grandi livelli”.
INSOSTITUIBILE SFORZINI – L’ex punta del Grosseto stringerà i denti, ‘superando’ i problemi fisici che lo hanno afflitto in settimana, ma nemmeno il condottiero biancoverde vuole privarsene, sebbene sulla sua testa penda ‘la spada di Damocle’ della squalifica : “Non abbiamo alternativa. È l’unico terminale offensivo importante a mia disposizione. Finché ce la fa e si sacrificherà non ho intenzione di tirarlo fuori. Con lo staff sanitario lo gestiremo in grande tranquillità, come abbiamo fatto fino ad oggi. Dovrebbe essere un’esigenza come a Livorno. E senza Nando avremo poca cattiveria, poca fisicità. E’ un giocatore che tiene sempre la squadra alta e tiene impegnati i centrali avversari. Non possiamo assolutamente permetterci di tenerlo fuori. Anche perché il Bari è una squadra di giganti. Non piangiamoci addosso e centriamo il traguardo”.
CONTINUA RIVOLUZIONE IN DIFESA- I problemi nel reparto arretrato, causati da infortuni e squalifiche, hanno costretto l’allenatore irpino a cambiare 16 volte: “Mi sarebbe piaciuto avere tutti i giocatori al top, così da poter scegliere al meglio in base alle caratteristiche dell’avversario. Avrei voluto giocare con due esterni come Gazzola e Mesbah, così da creare la superiorità, ma non è stato possibile. Non abbiamo alcun giocatore veloce dietro e mi sono dovuto adattare alle caratteristiche degli elementi a disposizione” .
IN CASO DI VITTORIA UNA DEDICA SPECIALE – Per Lello Di Napoli, secondo dell’allenatore dei lupi: “Speriamo di dargli questa grossa soddisfazione. Prima che essere il mio vice, è un fratello. In questi giorni non è stato bene, mi auguro di poterlo avere presto al mio fianco”. (di Sabino Giannattasio)