Mirabella E. – Con la tammorra la tradizione sbarca nel borgo eclanese

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Notte Bianca: una manifestazione che continua a fare proseliti. Dopo la città di Avellino numerosi sono i Comuni irpini che hanno deciso di prendere ad esempio un appuntamento che sembra aver riscosso ovunque un grande successo. Ora è la volta di Mirabella Eclano dove, in occasione della Festa del Carro, il 17 settembre, si è pensato di tenere aperti gli esercizi commerciali fino all’alba. Una assoluta novità per il comune eclanese che fino allo scorso anno dedicava la serata del sabato al ‘solito’ concerto di musica classica. Una novità non solo per quanto riguarda l’apertura dei negozi. I vicoli e le piazze del centro storico saranno infatti animate dalla presenza di giocolieri, artisti di strada, fachiri e gruppi di musica popolare. Tra questi ‘La Nuova Compagnia della Tammorra’ che si esibirà presso Piazza San Francesco, dove da pochi mesi ha avuto luogo l’inaugurazione del nuovo comune con annessi musei del Carro e dei Misteri. Il gruppo della tammorra nasce agli inizi degli anni ’80 grazie ad un nutrito gruppo di persone, soprattutto giovani, che spinti dalla voglia di emergere da un borgo dove regna solo il degrado e la cultura del bar, decidono di iniziare l’opera di recupero dei canti e della danza tradizionale legati al mondo contadino. In questi giovani la civiltà contadina è molto radicata. Alcuni sono diretti discendenti di questo mondo. E questo mondo è fatto di duro lavoro, paure, devozione e rituali. All’inizio erano solo tammorre, castagnette, triccabballacche, putipù, scetavajasse e tanta voglia di stare insieme. Poi si introdusse la fisarmonica e un modo più razionale di lavorare. Gli appuntamenti più importanti erano quelli tradizionali, dove il raduno dei tammorrari è ancora oggi spontaneo e dove si era presenti sempre. Un lavoro svolto rigorosamente sul campo a contatto con quelli che erano e che continuano ad essere considerati i depositari del linguaggio magico rituale: i contadini, i maestri della tradizione. Moltissime le persone incontrate in questi anni, centinaia i contatti. Il gruppo incomincia ad avere una sua identità ben precisa e delineata. È cresciuto, ha fatto esperienza, è mutato. Il nutrito gruppo si è assottigliato. Qualcuno ha abbandonato, altri hanno preso strade diverse. Incominciano i primi impegni, i concerti, i festival, le feste. Poi un’altra svolta si ha quando il gruppo si fa promotore dei primi raduni all’interno delle masserie. D’incanto il tempo sembra essere tornato indietro. Ed il 17 non resterà che rivivere quelle atmosfere magiche che si realizzavano sulle aie dove la fatica dei campi, le paure quotidiane le angosce e le frustrazioni venivano esorcizzate col vino, la danza e la tammorra. La Nuova Compagnia della Tammorra è stata ed è un punto di riferimento per le tradizioni nell’Agro nocerino-sarnese e in Campania. E porterà un pizzico di arcana magia tra i resti dell’antica Eclanum. (m.d.p.)

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