Alfredo Picariello – “Mio zio di 71 anni è al Nord e ha il coronavirus. Soffrire per lui a distanza è ancora più angosciante”. Emilia è di Avellino e, come tutti, è in quarantena con il marito e i figli. Alle normali preoccupazioni di questi giorni, ora se n’è aggiunta una ancor più grande. “Mio zio abita a Voghera, in provincia di Pavia, ed è ricoverato da quattro giorni perché positivo al Covid-19. Per fortuna sta abbastanza bene, non è stato necessario intubarlo. Mio padre è molto preoccupato per il fratello, come lo siamo tutti noi. Con lui non abbiamo nessun contatto, come è normale che sia. Parlo con i miei cugini ogni giorno, anche più volte al giorno. Speriamo vada tutto bene. Ma la tensione è davvero alta”.
Emilia è preoccupata anche per la famiglia dello zio. “Sono tutti in quarantena, è ovvio. Ma non gli fanno i tamponi, come loro vorrebbero. Vorrebbero essere tranquilli sotto questo punto di vista, ma non c’è verso. Tutti noi stiamo vivendo una situazione davvero assurda. Quando questo maledetto virus inizia a entrarti in casa in qualche modo, è un incubo per tutti”.
Non c’è solo lo zio di Emilia al Nord. “Mia cognata, la sorella di mio marito, vive a Bergamo. E, credetemi, quello che ci racconta è da brividi. Sta vivendo uno stazio enorme, è tutto così assurdo. Non so come ne usciremo dal punto di vista psicologico quando tutto questo finirà”.
Intanto, Emilia, essendo operatrice socio-sanitaria, ha fatto richiesta per andare a lavorare negli ospedali. “Si stanno scorrendo le graduatorie, spero mi chiamino, perché voglio dare il mio contributo”.