SIRIGNANO- Cinque indagati da due Procure, quella di Avellino e la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, a cui viene provvisoriamente contestato il reato di atti persecutori. E’ uno degli sviluppi investigativi condotti dal personale della Squadra Mobile di Avellino, seguiti alla vicenda avvenuta nell’estate scorso ai danni di un minore di Sirignano. Il caso era finito alla ribalta nazionale, dopo che il parlamentare Francesco Emilio Borrelli aveva pubblicato il video, nel filmato c’erano le violenze e le minacce avvenute in due distinti episodi ai danni del minore, picchiato, deriso e filmato. Con tanto di una minaccia: “Se parli con tua madre ti appendiamo come Cristo in Croce”. Questa una delle minacce indirizzate al ragazzino che, alla fine, viene costretto a baciare le mani a ogni componente del branco.In un primo video il ragazzino veniva picchiato all’interno di un appartamento da un ragazzo più grande, mentre c’è chi filma l’accaduto. In un secondo video la vittima, circondato dalla gang, viene prima minacciata affinché non denunci l’accaduto alla madre e poi colpita nuovamente con alcuni schiaffi. Le immagini e gli autori della vicenda erano stati immediatamente identificati dalla Squadra Mobile di Avellino. Lo sviluppo investigativo riguarda l’accertamento e la copia forense dei dispositivi sequestrati dalla Procura di Avellino ai due maggiorenni. Due giorni fa il pm Lorenza Recano ha disposto la copia forense sui dispositivi. Nelle difese sono impegnati tra gli altri gli avvocati Liberato Saveriano, Fioravante Annunziata, Gerardo Di Martino, Antonio Guerriero. La parte civile è rappresentata dall’ avvocato Alessandra Rea. Ora si attendono sviluppi e chiarezza dagli accertamenti tecnici predisposti dalla Procura..
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