L’invito del Cardinale Ruini che aveva invitato l’elettorato a preferire gli schieramenti che dimostravano e dimostrano di voler proteggere la famiglia è stato prontamente preso al balzo dai vari leader politici. Sensibili agli appelli della CEI, i nostri baldanzosi riferimenti, hanno riunito la famiglia di appartenenza, lontana dagli sguardi indiscreti e alla fine hanno deciso: prole, mogli, nipoti,cognati e consanguinei in prima fila pur di vincere la battaglia del prossimo 9 aprile. Distaccandosi con ipocrisia dai beni del mondo, alla fine la consultazione familiare decise la candidatura in nome della raccomandazione familistica con la premessa agli organi di informazione di prendere in considerazione l’aspetto positivo della vicenda, evitando polemiche e titoloni da prima pagina. Una moglie è sempre una moglie, così i figli e il buon sangue non mente…mai. Alla fine restano i parenti e i leader, sempre più vicini al Potere Assoluto tra le insidie della Legge Elettorale e la certezza del futuro, non hanno avuto dubbi. Senza esitazioni, con lo sguardo dolce e con il cuore in mano, tra Marche, Lombardia, Campania, Campania 2, etc. consigli regionali, comunali e forse, tra poco anche i provinciali, mogli importanti in prima linea, figli da piazzare e figlie da mostrare. La sinistra etica e la democrazia cristiana …cattolica e laica, possono anche aspettare. Mogli e buoi dei paesi tuoi: il detto antico ritorna d’attualità e meglio ancora se la famiglia, da gruppo omogeneo di persone legato da legami di sangue o di parentela risponde alle nuove sollecitazioni della modernità: gruppo omogeneo avente l’obiettivo di perseguire un interesse economico comune. Il diritto di prelazione diventa l’asso nella manica del nuovo capitolo della storia italiana. Avanza con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra in nome dei congiunti potenti. Le Pari Opportunità, la competizione degli Ingegni, il radicamento sul territorio e il confronto dialettico e democratico nei partiti, per ora possono attendere. Quando si tratta di nomine, anche se sono nomi non riconosciuti dall’elettorato, l’amore viene prima di tutto. I figli “so piezze e core”, le mogli sono spesso in comunione, tra le tre c pericolose: cugini, cognati e compari, meglio scegliere quello a doppia mandata. Guai a commentare la spartizione e il nepotismo: ci sono i “commissari dell’informazione” che arrivano in soccorso per difendere la dignità lesa e l’aggressione ignobile. Avanza la scuola di dottrina: i sodali fanno quadrato e difendono le posizioni in nome dell’etica e del disprezzo del vil denaro. Nel caso della nomenklatura familiare, le regole politiche vanno interpretate con i compagni di viaggio (gli alleati) e applicate con gli avversari. La fiducia nella famiglia è una cosa sacra e vantaggiosa:ricompensa dalle malelingue, dall’invidia dei tanti sudditi e rafforza l’amore tra le mura domestiche.
Redazione Irpinia
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