VALLO LAURO- Un’associazione a delinquere dedita alle frodi assicurative guidata da un trentanovenne avvocato e operativa nel Vallo di Lauro. Quella scoperta dalle indagini degli agenti del Commissariato di Lauro e della Procura di Avellino, che questa mattina hanno notificato tre misure cautelari agli arresti domiciliari firmate dal Gip del Tribunale di Avellino Mauro Tringali su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino (le richieste riguardavano anche altri sei avvocati e due medici per cui il Gip non ha però ritenuta adeguata la piattaforma indiziaria della partecipazione all’associazione e rigettato dopo gli interrogatori preventivi la richiesta di misura cautelare). I provvedimenti sono stati eseguiti dagli agenti del Commissariato di Lauro a Quindici e Milano. Per il Gip si tratta di un’organizzazione connotata da “spregiudicatezza e professionalità” e seppure le condotte sono risalenti al 2021, proprio in ragione di alcuni accertamenti eseguiti dagli agenti del Commissariato di Lauro sull’attualità delle condotte dei tre principali indagati, il Gip ha ritenuto che esiste il rischio che possano reiterare i reati, anche perché sarebbe emerso come per alcuni degli avvocati coinvolti, tutto sarebbe avvenuto anche a loro insaputa perche’ non avrebbero mai avuto contatti con le persone coinvolte nei finti incidenti. L’avvocato accusato di essere al vertice del gruppo avrebbe deciso di sospendersi dall’Ordine prima dell’interrogatorio preventivo, per il Gip solo un “maldestro” tentativo di sottrarsi alla misura cautelare. La vicenda ora è destinata a finire davanti ai magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli.
I NUMERI DELL’ INCHIESTA
Centotrentatre’ indagati, dodici accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative, falso ideologico e materiale e falsa testimonianza, cinquantanove capi di imputazione, cinquantatre’ falsi incidenti, sette che coinvolgevano un natante. Sette avvocati coinvolti nell’ipotesi di accusa di associazione a delinquere, altri coinvolti nei reati fine e due medici che avrebbero attestato falsamente le lesioni procurate dai soggetti che denunciavano i sinistri, in realtà secondo le indagini mai avvenuti. Incidenti costruiti a tavolino anche con caduta di pietrisco dai mezzi, investimento di ciclisti e pedoni. Sono i numeri dell’ inchiesta del Commissariato di Lauro, agli ordini del vicequestore Elio Iannuzzi ha condotto tra il 2019 e il 2021 sulla presunta organizzazione coinvolta nelle misura cautelari firmate dopo gli interrogatori preventivi dal Gip del Tribunale di Avellino Claudio Tringali, su richiesta della Procura di Avellino (quella firmata dal pm Vincenzo Russo e del pm Antonella Salvatore ). Un’organizzazione che sarebbe stata guidata dall’avvocato trentanovenne, ritenuto il promotore del sodalizio dedito alle frodi assicurative, che vedeva come dirigenti e organizzatori nel ruolo di procacciatori dei clienti da coinvolgere a vario titolo nei finti incidenti stradali un familiare dello stesso legale,, 45 anni e un altro soggetto di 45 anni . I due avrebbero infatti procacciato dietro compenso i soggetti disponibili a rivestire la qualità di attori o testimoni nei falsi sinistri. Ma procuravano anche veicoli, documenti e luoghi presso cui custodire i veicoli in attesa degli accertamenti peritali. Si avvalevano per lo più della partecipazione di amici e parenti per le pratiche false. Le indagini del Commissariato di Lauro sono partite dalla denuncia di una donna che aveva disconosciuto due sinistri avvenuti nel 2018 a Quindici e Bracigliano, che poi si era scoperto, un suo familiare aveva invece concordato dopo un incontro avvenuto a Lauro all’interno dell’agenzia gestita da uno degli indagati . Proprio dal materiale sequestrato dalla Polizia il 22 ottobre del 2019 all’interno dell’agenzia sono stati ricostruiti tutti gli incidenti presuntamente falsi. Tutti avvenuti prevalentemente tra il 2018 e il 2020 nella zona del Vallo di Lauro e nel Nolano. Nello specifico 10 falsi incidenti a Lauro, 8 a Quindici, 3 a Taurano, 4 a Marzano di Nola, 1 a Domicella, 6 a Nola e altri in vari comuni del napoletano, dell’ avellinese e del salernitano.
FALSI TESTIMONI E FALSE ROTTAMAZIONI
Favoreggiamento e due contestazioni di Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative per due falsi certificati di rottamazione di una Smart e di una Citroen, la prima coinvolta in un finto incidente che sarebbe avvenuto il 21 settembre 2019 a San Paolo Belsito. Analoga contestazione per un altro caso di falsa rottamazione. Decine i testimoni ascoltati dagli investigatori nel corso delle indagini approdate alla misura eseguita nella mattinata nel Vallo di Lauro e a Milano.