Avellino – Sanzioni amministrative che vanno da 1.500 a 12.000 euro. Questa, in sintesi, la pena pecuniaria applicata nei confronti dell’impiego di lavoratori a nero con la circolare del Ministero del Lavoro del 4 luglio 2007, giunta a chiarimento dell’applicazione del Decreto Legislativo 223/2006. Il documento precisa inoltre che la sanzione è maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro irregolare effettivo, così come indica le modalità di trattamento di ulteriori ipotesi correlate all’argomento. “”E’ dunque evidente – commenta Mario Melchionna, segretario generale Filca-Cisl – come contro il lavoro nero la direzione sia quella di un contrasto serrato, in quanto è soprattutto forte la sua incidenza nella diminuzione degli infortuni sul lavoro. Un importante strumento di contrasto che andrebbe accompagnato tuttavia dal potenziamento degli organi ispettivi e della loro azione sul territorio”. Tra le novità, la circolare stabilisce che l’organo preposto a comminare le sanzioni non è più l’Agenzia delle Entrate ma la Direzione provinciale del Lavoro territorialmente competente, mentre tra i profili applicativi, spicca il trattamento verso lavoratori extracomunitari clandestini, lavoratori domestici, minori, collaboratori familiari, lavoratori autonomi e impiego di prestazioni d’opera qualificata, artigiana e non. “Se in Irpinia – evidenzia ancora Melchionna – il fenomeno dello spostamento della manodopera interprovinciale è un elemento consolidato e in forte crescita, anche con l’ingresso di imprese del casertano e del napoletano in grossi appalti pubblici dell’edilizia, il controllo della regolarità del lavoro risulta essere fondamentale non soltanto in relazione ad una regolarità contrattuale, ma nella relazione stretta che esiste tra lavoro nero e sicurezza”.
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