Mattone selvaggio: Avellino “batte” Napoli e Salerno ed è prima a livello nazionale

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Costruzioni edilizia
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Il Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente non lascia spazio a dubbi. La regione leader del “mattone selvaggio” si conferma la Campania, con il 18% delle infrazioni su scala nazionale, con 764 reati accertati, 855 persone denunciate e 234 sequestri. Ed è proprio la provincia di Avellino a detenere il triste primato.

Infatti l’Irpinia “batte” Napoli e Salerno, entrambe su un podio tutto campano; inoltre è in testa alla classifica a livello nazionale.

La provincia irpina “vanta” 267 infrazioni, 228 persone denunciate e 10 sequestri, seguita a ruota dalla provincia di Napoli con 221 infrazioni, 294 denunce e 177 sequestri e Salerno con 103 infrazioni, 187 denunce e 33 sequestri; segue Caserta con 54 infrazioni e 47 denunce e 9 sequestri. Chiude Benevento con 42 infrazioni, 59 denunce e 4 arresti .

ECOREATI –  Osservando la distribuzione geografica degli ecoreati, si nota anche uno spostamento dalle regioni dove la criminalità organizzata è da sempre più radicata verso il centro-nord. Se infatti la classifica degli ecoreati continua ad essere guidata da Campania (3.728 illeciti), Sicilia (3.084), Puglia (2.339) e Calabria (2.303), queste oggi pesano per il 44 per cento delle infrazioni contro il 48 del 2015. La Liguria resta la prima regione del Nord, il Lazio quella del Centro. A livello provinciale, l’area di Napoli è stabilmente la più colpita con 1.361 infrazioni, seguita da Salerno (963), Roma(820), Cosenza (816) e Palermo (811).

Un esempio su tutti è il caso della corruzione, sempre più diffusa fuori dal Meridione in associazione a reati ambientali: tra gennaio 2016 e giugno 2017 Legambiente ha censito 76 inchieste, per un totale di 320 persone arrestate e 820 denunciate in 14 regioni. Sempre più al centro e al nord Italia, dove si concentrano il potere politico ed economico: “Negli ultimi 6 anni, dal 2010 al 2016, le inchieste degne di rilievo e censite per questo lavoro sono state 352: le due regioni più colpite sono il Lazio (49) e la Lombardia (44), davanti alla Campania, alla Sicilia, alla Calabria e alla Puglia”, fanno notare dall’associazione.

Intanto crescono abusivismo, traffico illecito rifiuti e agromafie. La corruzione non è l’unico illecito a crescere.

Nel 2016 sono stati costruiti 17mila immobili abusivi e sono cresciuti del 12 per cento i reati contestati nella gestione dei rifiuti, superando quota 5.700, con 118 arresti, oltre 2.200 sequestri e 16 persone denunciate ogni giorno. Oggi si contano quasi 350 inchieste per attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti, con 1649 ordinanze di custodia cautelare, 7.976 denunce e il coinvolgimento di 914 aziende.

I paesi esteri coinvolti sono saliti a 37: 15 europei, 8 asiatici e 13 africani e uno americano.

“Sommando i sequestri effettuati nell’ultimo anno e mezzo, e solo nell’ambito di 29 inchieste monitorate da Legambiente, le tonnellate bloccate sono state più di 756mila. Un quantitativo di rifiuti tale che per trasportarlo servirebbero 30.240 tir, che messi in fila coprirebbero la stessa strada che da Roma arriva a Modena”.

Allarmanti anche i dati sugli incendi (oltre 4.600 roghi nel 2016), con un aumento di casi di fiamme in stabilimenti che trattano rifiuti, e sulle agromafie. Nell’agroalimentare, nel 2016 ci sono stati 33mila illeciti amministrativi e più di 7mila illeciti penali, portando alla denuncia di oltre 18.000 soggetti. Le infrazioni riguardano soprattutto pesce, vini e altri alcolici.