La sofferenza per un risultato ottenuto al fotofinish domenica la si leggeva negli occhi, pieni di lacrime per il raggiungimento della finale. Massimo Pugliese ha tanta voglia di tornare in cadetteria, il numero uno del sodalizio irpino dopo un anno di sofferenze vuole ottenere la seconda promozione della propria gestione. Il fischio al 93’ di Tommasi è stato per lui una liberazione, l’abbraccio virtuale al pubblico del Partenio, quello ai collaboratori, ai calciatori, la gioia per aver agguantato a pochi minuti dal termine il tanto agognato risultato, proprio quando quasi nessuno più ci credeva anno accompagnato la corsa sul terreno di gioco del più grande dei fratelli di Frigento.
Che gara sarà quella di domenica a Foggia?
“È una gara molto difficile contro un avversario di grande blasone e spessore, ma noi siamo l’Avellino e non dobbiamo avere alcun timore di nessuno. Rispettiamo il Foggia per l’organico di cui dispone, ma noi vogliamo assolutamente tornare in serie B. Per quello che abbiamo fatto durante la stagione meritiamo di arrivare in cadetteria”. Ci vorrà un Avellino diverso rispetto a quello sceso in campo al ‘Jacovone’ di Taranto, dove la squadra è sembrata troppo contratta. Almeno nella prima frazione di gioco: “Non credo che siamo stati remissivi, forse abbiamo regalato un tempo e siamo stati puniti nel nostro momento migliore, il forte vento ci ha ulteriormente sfavoriti, comunque alla fine siamo riusciti a portare a casa un risultato positivo che ci ha permesso di arrivare dove siamo. E’ vero allo Zaccheria ci vorrà un Avellino diverso, ma la prestazione di domenica scorsa mi fa ben sperare, ho visto la squadra in buona salute, cattiva e concentrata al punto giusto. Ho fiducia in questo gruppo, consapevole che faremo bene”.
Purtroppo in Puglia la squadra non potrà contare sull’apporto del pubblico?
“Questa è una sconfitta di tutto il calcio. Ci dispiace dover giocare senza i nostri tifosi, credo che il pubblico irpino non meriti assolutamente un trattamento del genere. La gente d’Irpinia è sempre stata corretta, non si è mai resa protagonista di atti vandalici che non hanno nulla a che vedere con il calcio, come del resto quella rossonera. Fa male non poterli avere al seguito, ma proprio per questo motivo i ragazzi dovranno cercare di dare più del massimo, lottando con il coltello tra i denti dal primo all’ultimo secondo. Voglio però pensare in positivo e guardare alla gara interna quando il ‘Partenio’ sarà tutto a tinte biancoverdi”.
Quest’anno diversamente da quando abbiamo giocato contro il Napoli partiamo favoriti. Potrebbe essere questo uno svantaggio?
“Non credo che ci siano differenze. Anche in quell’anno arrivammo noi secondi, avevamo il vantaggio di giocare la seconda in casa, quindi… pensiamo a giocare questa prima sfida e a fare bene. La squadra è cresciuta sotto l’aspetto mentale e questo è sicuramente molto importante, abbiamo ritrovato convinzione nei nostri mezzi, dobbiamo essere ottimisti”.
Domenica c’è stato un momento in cui ha avuto paura di non farcela?
“È stata una grandissima sofferenza, ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento raggiungere la finale. Sapevo che prima o poi avremmo segnato, ma nel calcio si sa non si può mai essere tranquilli la partita con la Ternana e quella di domenica tra Cavese e Foggia insegnano”.
Nonostante i tifosi non potranno essere allo Zaccheria si sente di dire loro qualcosa?
“Non c’è bisogno di alcun appello, convinto che faranno sentire il loro calore ai ragazzi colorando le vie della città. Come me e la squadra vogliono lasciare definitivamente l’inferno della serie C”.
(di Sabino Giannattasio)
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