Avellino – “Sono sinceramente allibito per le modalità scelte nel comporre il comitato provinciale che dovrà partecipare alla costituzione del Partito democratico, siamo al solito schema “degli amici degli amici” e dovrebbero vergognarsi”. A Francesco Maselli non è assolutamente piaciuto l’allargamento a 65 del comitato provinciale e adesso teme che quella decisione possa far nascere male il Pd e suonare come una occasione perduta. “Il mio gruppo, Democraticamente insieme, da oltre un anno sta lavorando al Partito democratico – spiega l’ex presidente della Provincia di Avellino – perché era ed è ancora convinto della validità di quel progetto politico e mi faceva piacere registrare il ripensamento anche di coloro i quali fino a qualche tempo fa erano stati contrari, come si dice: meglio tardi che mai, ed è per quel motivo che pensavamo ad una forma di collaborazione, ma non era quello il modo per rilanciare una idea nuova. Non capisco i Ds, continuano ad assecondare certe scelte, che non giovano alla politica irpina ed al credito che dovrebbe ottenere dalla gente. Ma della Margherita non mi meraviglio affatto, perché, al punto in cui siamo, non c’è nulla che possa impressionare. Naturalmente le persone scelte sono degne del pieno rispetto, ma credo che sarebbero dovute essere individuate in modo diverso, soprattutto quelle provenienti dalla società civile. Abbiamo indicato un solo nome, quello di Volino perché ritenevamo che potesse bastare per rappresentare il nostro pensiero. Sono deluso, perché non cambia nulla: questi sono i nostri pastori e con questi dobbiamo fare il presepe”.
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