Marija Micovic (Lpa): “Voglio un uomo che mi faccia ridere”

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Da Il Biancoverde n°17

“Dame Bianco Verdi e Rosa” questa settimana sposta i riflettori sul mondo del basket e precisamente sulla cestista Marija Micovic.
La giocatrice serba è una delle punte di diamante della Lpa, tra le migliori marcatrici della formazione arianese con una esperienza di tutto rispetto. Classe ‘82, nativa di Belgrado, ma cresciuta a Parma,è una giocatrice eclettica che dall’alto dei suoi 187 centimetri ha giocato per 8 anni in serie A1 e adesso con la giusta determinazione combatte per la scalata verso la cima della classifica per ritornare nel massimo campionato.
Ma nella vita di Maria non c’è solo il basket, oltre allo sport ama uscire con le amiche e sogna il grande amore: un uomo che le sappia stare accanto, preferibilmente molto alto.

Maria quando inizia la tua avventura nella pallacanestro?
Precisamente a 13 anni, ma ho respirato fin da piccola l’aria della pallacanestro perché già mio padre giocava a basket. Tuttavia fino alla mai adolescenza avevo giocato solo in modo amatoriale, poi a causa della guerra siamo dovuti andare via dalla mia città e ci siamo trasferiti a Bolzano, lì la mia avventura nello sport è iniziata seriamente.

Hai praticato altri sport prima del basket?
Sì, sono stata una sportiva fin da piccolissima. Prima di approdare al basket ho praticato il tennis e la pallavolo poi, però, vedendo la nazionale serba in televisione ho scelto quella che era la mia strada e ho iniziato da subito a giocare in maniera professionale al punto che con la mia famiglia ci siamo trasferiti da Bolzano a Parma dove ho giocato per tre stagioni dal 2003 al 2006.

Sul Tricolle ti sei trasferita, nel 2012 come ti stai trovando?
Sì, sono arrivata nel 2012 e mi sono subito ambientata con le compagne. In questo momento condivido casa con Gabriele Narviciute e insieme abbiamo adottato Manuela Aversano, che è una delle piccole della squadra.

Come vi piace trascorrere il tempo libero?
In genere ci spostiamo verso Napoli o Salerno, qui il paese è piccolo e non c’è molto da fare la sera anche se ci troviamo molto bene. Sicuramente appena arriva Natale e ho le ferie ritorno a Parma dalla mia famiglia.

Seguite una dieta particolare?
No mangiamo di tutto, a me piace molto l’agnello.

Non sei fidanzata?
Mi sono lasciata da poco. Lui era di Latina ma giocava a basket a La Spezia come me prima che arrivassi ad Ariano. Ci siamo conosciuti due anni e mezzo fa, poi un po’ le incomprensioni, un po’ la distanza la storia è arrivata al capolinea e abbiamo deciso di troncare.

E adesso hai voglia di ricominciare una nuova storia d’amore. Se dovessi descrivermi il tuo prototipo di uomo, come dovrebbe essere?
Ovviamente molto alto, ma non è necessario che sia un cestista come me, anzi tra i miei ex c’è persino un ingegnere. Per il resto non ho un ideale preciso, voglio accanto un uomo simpatico che mi faccia ridere che ha voglia di vivere e di vivermi.

Come sta andando il campionato?
Abbiamo perso due partite che si potevano vincere tranquillamente e per questo non abbiamo giustificazioni. Non sono soddisfatta, bisogna entrare in campo con una testa diversa e bisogna lottare per la vittoria.

Come ti prepari per una partita, hai riti scaramantici?
In genere preferisco giocare con lo stesso top e gli stessi calzini, poi prima di una partita amo ascoltare la musica house, oppure qualche canzone di Mina.

Cosa ti aspetti dalla tua carriera
Magari giocare per altri 5 anni, di divertirmi e di vincere. Ma soprattutto di ritornare a giocare in un campionato più forte, il massimo sarebbe in squadra con mia sorella.

Tua sorella gioca a basket, l’anno scorso vi siete scontrate tu con la Lpa, lei con il Ragusa. Siete competitive?
Quando giochiamo contro vogliamo vincere entrambe, quindi è come giocare contro qualsiasi altro avversario. L’anno scorso ci siamo sfidate, ma non abbiamo disputato una bella partita: ci siamo marcate poco, forse perché l’una conosceva le caratteristiche dell’altra.

Cosa sogni per la tua vita privata?
Mi basta stare bene, essere in salute ed essere felice.

Ma per te cosa significa essere felici?
Trovare una persona accanto quando torno a casa, uscire con gli amici, bere un bicchiere di vino, non avere problemi e mangiare in un buon ristorante.

Cosa ti aspetti dal 2014 che è alle porte?
Mi aspetto un anno positivo che torniamo tutti con una maggiore grinta e spirito di vincere le partite e che ci sostengano tantissimi sponsor.

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