Avellino – La Margherita si apre al nuovo. La stagione di rinnovamento avviata dal neo coordinatore provinciale Giuseppe De Mita si lascia alle spalle la visione tradizionalistica degli esecutivi – “senza attribuzione di responsabilità specifiche” e “non più rispondenti alle istanze dei tempi” – ed investe su un’ondata di innovazione che lascia intravedere i suoi primi passi concreti in una programmazione ‘alternativa’. Due, come ha spiegato De Mita jr, le direttrici: una più ampia partecipazione e un’elusione del criterio di deresponsabilizzazione. Da qui la divisione degli esecutivi in tre parti: aree, dipartimenti e settori. Insomma, un’opera di “ristrutturazione – ha chiarito il nuovo coordinatore – caratterizzata da una forte esigenza di cooperazione”. La direzione provinciale, dunque, rimane il deus ex machina, organismo guida del partito che si avvale dell’esecutivo come strumento di formulazione di proposte, iniziative e valutazioni. Poche parole ma progetti tangibili. Saranno cinque, infatti, le questioni su cui verterà a partire da oggi la “ripresa della vita del partito”: si comincerà con la convocazione – il prossimo venerdì – dell’assemblea dei presidenti delle convenzioni comunali e dei portavoce dei circoli per proseguire il dibattito congressuale e discutere sul Partito Democratico. Argomento che cederà il passo, successivamente, a criminalità, ripresa del dibattito sul territorio e pianificazione strategica, famiglia e rifiuti. Il tutto cercando di creare una sinergia all’interno del fiorellino e soprattutto con le altre forze della coalizione. La Margherita, infatti, ha avviato la nuova politica investendo su se stessa e sui rapporti esterni. Non a caso, De Mita è ‘reduce’ dai primi colloqui con i segretari provinciali degli altri partiti della coalizione. “Incontri – ha spiegato – in cui è emersa la volontà condivisa di riprendere i rapporti puntando non sui simboli ma sulla qualità delle relazioni e sulle strategie generali. Non c’è da essere né ottimisti né pessimisti ma bisogna prendere atto dell’unanime volontà di riprendere i rapporti”. Spunti positivi anche dal confronto con Italia di Mezzo, partito che, secondo De Mita, “non ha mostrato tentazioni neocentriste ma prospettive ben diverse”. Ragion per cui “credo valga la pena mantenere in piedi il rapporto e far maturare un confronto pubblico su come far evolvere il sistema politico”. (di Manuela Di Pietro)
Gli Esecutivi
Aree
Coordinamento segreteria: Mario Bruno
Segretario organizzativo: Carmine De Blasio
Autonomie sovracomunali: Franco Vittoria
Autonomie comunali: Nicola Di Iorio
Comunicazione pubblicistica: Luciana Matarese
Tesoriere: Pietro Foglia
Dipartimenti
Cultura e formazione politica: Giuliano Minichiello e Francesco Barra
Formazione amministratori: Luigi Famiglietti
Assistenza tecnica amministratori: Michelangelo Ciarcia
Ufficio elettorale e statistiche: Mimmo Sarno
Politiche territoriali e ambientali: Michele Vignola e Giovanni Fiorentino
Sviluppo economico – sistemi produttivi – infrastrutture materiali: Rodolfo Salzarulo
Innovazione tecnologica Ict – reti immateriali: Vincenzo Gambale
Propaganda: Antonio Di Gregorio
Nuovi diritti e nuovi bisogni: Sabatino Del Regno
Identità – territorio – formazione: Emiliana Mannese
Politiche comunitarie: Luisa De Lisio e Pasqualino Santoro
Pianificazione strategica: Palerio Abate
Settori
Ciclo integrato rifiuti: Liliana Monaco
Ciclo idrico integrato: Antonio Caputo
Benessere sociale: Rosanna Repole
Agricoltura: Giacomo Pastore
Scuola: Linda Losco
Sanità: Aldo D’Andrea
Sicurezza e prevenzione criminalità: Angelo Muto
Associazionismo: Massimiliano Carullo
Mezzogiorno e Mediterraneo: Antonio Russo
Università: Pasquale D’Onofrio
Aree marginali e di confine: Antonio Volpe e Pasquale Silano