(di Luca Guarracino) – Una direzione provinciale che si preannunciava “normale” per l’analisi del voto in Irpinia e per la prossima campagna delle amministrative del 28 e 29 maggio. La Margherita si era data appuntamento il giorno della Festa dei Lavoratori a Capriglia Irpina con lo stato generale di Via Tagliamento con De Mita in prima fila e con l’assenza per motivi di salute del senatore Mancino. Gli interventi di Covotta che annunciava le dimissioni dei quattro assessori della Margherita a Palazzo Caracciolo, quelli dei giovani che invitavano all’azione , il passaggio di Mario Sena e della Frieri non facevano intravedere i fuochi d’artificio che da lì a poco sarebbero esplosi. Iniziava le danze, Donato Pennetta con la solita abilità linguistica per dare qualche “stoccatina” alla linea del partito, seguito dal coordinatore di Atripalda Raffaele La Sala che non mancava di pungere. Interveniva il coordinatore provinciale degli Enti Locali Giuseppe De Mita, che invitava a riflettere sull’omogeneità delle liste in 31 dei 34 comuni al voto con le eccezioni di Manocalzati, Fontanarosa e Paternopoli. Invito alla riflessione e a spegnere…le polemiche. Ma prima di De Mita senior, la sorpresa dell’intervento di Franco Maselli. L’ex presidente della Provincia candidato alle ultime politiche con il numero 15, affondava la lama. Un ragionamento tutto incentrato sul mancato rinnovamento, sulla mancanza delle primarie, sull’errore di “rompere” con i Ds alla Provincia. Una sorta di messa in accusa , non espressa con i nomi, dei vertici e dei big del partito. Ciriaco De Mita, che aveva seguito in silenzio l’intervento dell’ingegnere di Altavilla, alla fine ha preso la parola. E sono stati…tuoni e fulmini. Per intenderci sul tipo: “ Lei ha fatto un intervento incomprensibile… poco attinente e poco realistico”. E mentre Maselli tentava dal pubblico di intervenire, De Mita non usava mezzi termini: “Lei, mi faccia parlare”. “Noi, -aggiungeva il segretario regionale della Margherita,- siamo stati il partito del 28% in Irpinia. Lei ad Altavilla (paese di Maselli), ha raggiunto il 18%”. E poi ancora: “ Se io e Lei fossimo invitati da anonimi in un salotto – il giudizio che sortirebbe – ha aggiunto De Mita – sarebbe per me di politico, per Lei di ingegnere…”. Insomma, il “caso” Maselli mediato nel corso degli ultimi mesi, alla fine è esploso nel modo più inaspettato, davanti agli iscritti accorsi numerosi nel giorno del 1° Maggio. Una pagina inconsueta, forse figlia delle decisioni del 2004 all’Ente Provincia e delle ultime politiche. Una pagina, che forse si chiude per aprirne altre da seguire e da …leggere nel futuro. Per la cronaca, da evidenziare nell’intervento di De Mita, il caso Provincia e il caso Lioni. Su Palazzo Caracciolo, De Mita ha evidenziato: “Le dimissioni degli assessori di fatto aprono la crisi, ma servono… per risolverla “ Sul caso Lioni, sul dualismo Salzarulo –Vuotto, il leader ha appoggiato la lista del centrosinistra (Salzarulo-Rosetta D’Amelio, Rifondazione e rappresentanti dello Sdi), plaudendo al laboratorio politico in atto nel paese altirpino
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