Macellaio sotto usura e rate pagate anche con forniture di carne: condanne e patteggiamento per tre imputati

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Macellaio sotto usura, arrivano le condanne e i patteggiamenti per tre dei quattro imputati davanti al Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi. Due anni di reclusione e’ la pena inflitta a G.P dal Gup nei confronti di uno dei principali imputati del processo (la Procura aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi) con il rito abbreviato. Hanno chiesto di patteggiare una condanna a tre anni e otto mesi invece G.R e a due anni M.S. Per loro c’e’ stato il consenso da parte della Procura. Infine G.N sara’ l’unico a dover affrontare il processo con rito ordinario. La vicenda nasce da un’indagine dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino. A fronte di un prestito di 39mila euro in più tranches ne avrebbe sborsato circa 31 mila solo di interessi e altri 80 mila invece da corrispondere fino alla definizione del capitale. Agli usurai però, oltre alle rate, in alcune circostanze anche di 250 euro a settimana (mediamente però del 10 per cento al mese), un macellaio irpino finito sotto usura avrebbe anche corrisposto circa 4mila euro di forniture di carne, che rientravano nel prezzo da pagare agli aguzzini. Non solo, nel caso di ritardi, come era avvenuto nell’estate del 2019, scattava anche una penale. Circa duemila euro quella applicata. E non sarebbero mancate anche le botte e le minacce. Un incubo durato circa due anni, tra il 2018 e il 2020, a porvi fine la denuncia della vittima e gli arresti eseguiti dai Carabinieri. Per i quattro presunti concorrenti nella vicenda usuraria il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Vincenzo Russo aveva chiesto il rinvio a giudizio. Gli imputati sono difesi dai penalisti Marino Capone, Gaetano Aufiero, Nello Pizza. La parte civile costituita e’ difesa dall’ avvocato Francesco Pecchia.