E’ morto a S.Andrea di Conza, all’età di 70 anni, Gabriele Giorgio, storico dirigente dei Democratici di Sinistra della provincia di Avellino. Con il suo impegno prima nelle file del Pci, poi dei Ds, ha lasciato un segno indelebile nella politica irpina. E’ stato uno dei protagonisti della rinascita dell’Alta Irpinia e della manifestazione più quella autentica e genuina della politica, fatta sul territorio, gomito a gomito con la gente, cercando soluzioni ai problemi delle comunità. Dopo un lungo periodo di malattia, che non lo ha allontanato dall’impegno politico, Gabriele Giorgio ha voluto lasciare il suo testamento politico in una lettera indirizzata ai compagni di S.Andrea di Conza e letta durante l’ultimo congresso di sezione. I funerali si svolgeranno domani, 28 aprile 2007 alle ore 15 presso la chiesa madre di S.Andrea di Conza.
In allegato, la lettera di Gabriele Giorgio al congresso locale dei Ds
“Cari compagni, con questo mio breve intervento vorrei invitare il Congresso a superare, senza tentennamenti, tutte le divisioni e le contrapposizioni che nella società in cui viviamo non hanno mai dato e né certamente daranno in questo momento storico i frutti sperati da una società in disgregazione. Bisogna andare avanti insieme, mettere da parte sterili comportamenti che servono solo a danneggiare la nostra società, la quale ha sempre più bisogno di unità e di comportamenti coerenti ed illuminanti per il benessere di tutti. Il mondo va verso la globalizzazione e noi non ci possiamo dividere. Questo vale per il nuovo partito che deve nascere e per coloro che ancora vogliono dare un contributo per il progresso personale, culturale e materiale del nostro paese e delle nostre aree. Ognuno di noi deve lavorare di più per dare al nostro Sud quella strada giusta e necessaria. Il nostro impegno resta per stare insieme nella globalità, insieme ad altre forze democratiche invogliando tutti ad allontanarsi da qualsiasi tipo di egoismo e personalismo. La nostra società è così piccola per cui ulteriori divisioni non aiuteranno ad uscire dalla porta stretta da cui vogliamo uscire. La nostra comunità negli ultimi decenni ha perso grinta, entusiasmo. Tanto ho dato per essa. Certamente guardare indietro è illusorio ma qualche sforzo in più ognuno nel suo ambito lo deve pur fare. I partiti hanno perduto la loro funzione, ma non per questo sono diventati inutili. Anche qui bisogna rimodernarsi, dare forti spallate al passato, risvegliare tante coscienze che pure ci sono e che pullulano nella testa e nel cuore dei giovani per i quali dobbiamo continuare a lavorare, perché rappresentano non solo i nostri figli ma tutto il nostro avvenire. Grazie e auguri”.
Gabriele Giorgio