Avellino – Caso lsu: oggi, presso gli uffici della Giunta regionale della Campania, settore Ormel, si è tenuto un incontro per l’individuazione dei percorsi di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili del Comune di Avellino. Presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Cisal (rispettivamente Mimmo Giugliano, Michele Caso, Gerardo Petracca e Gerardo Canarino), l’assessore al Lavoro, on. Corrado Gabriele, il dirigente del settore Ormel, Massimo Angrisano e una delegazione dei lavoratori socialmente utili del Comune di Avellino. Mancavano però il sindaco Giuseppe Galasso e l’assessore al Personale, Donato Pennetta. Ma è proprio l’esponente della Giunta Galasso a precisare: “Per due giorni ho fatto verificare se fosse arrivata alla mia attenzione e a quella del sindaco la convocazione, ma l’esito è stato negativo. Credevamo addirittura che l’incontro fosse stato spostato”. Dunque da Piazza del Popolo si chiarisce il ‘qui pro quo’: “Perchè altrimenti non saremmo dovuti andare?”, continua Pennetta.
Intanto a Napoli l’assessore regionale ribadisce la linea: la disponibilità da parte dell’amministrazione regionale al finanziamento di un progetto di stabilizzazione dei 53 lavoratori socialmente utili, attraverso l’utilizzo di fondi straordinari, individuando percorsi di stabilizzazione quali la costituzione di società a carattere pubblico, prevedendo un impegno economico triennale per 400mila euro annui. “La situazione è rimasta identica – prosegue Pennetta – sapevo che sarebbe stata ribadita questa posizione”. Dunque si resta ancora davanti al bivio: da una parte la municipalizzata interamente pubblica, dall’altra la proposta appoggiata dal sindaco e dalla Margherita di raggiungere la stabilizzazione attraverso il privato. “Il che significa – ribadisce l’assessore al Personale – selezionare, attraverso bandi a carattere europeo, i migliori imprenditori per la gestione di servizi indispensabili per il Comune – di cui il bilancio non può farne a meno – e che dunque saranno sempre fondamentali anche se i privati dovessero fallire. Questa è la maggiore garanzia per gli lsu”. L’assessore precisa infine che la scelta del privato “costa meno alle casse comunali e dunque ai cittadini”, rispetto alla municipalizzata interamente pubblica che invece: “Scarica sul bilancio del Comune un po’ di oneri”. (di a.m.)
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