L’opinione di… Marco Ingino: “La salvezza va costruita in casa”

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Da “Il Biancoverde” n. 6 del 27/09/2013

“E’ un Avellino con tante luci e poche ombre quello che da un mese si è presentato con esuberanza sul palcoscenico della serie B – queste le dichiarazioni del giornalista sportivo de “Il Mattino” e di ITV Marco Ingino -. Malgrado un calendario che alla vigilia si prospettava difficile ed insidioso, i biancoverdi di Massimo Rastelli sono riusciti ad incamerare un discreto bottino di punti su cui costruire, mattone dopo mattone, la salvezza. Al primo anno in cadetteria, e dopo i disastrosi precedenti firmati Sibilia, Casillo e Pugliese, del resto, deve assolutamente essere questo l’obiettivo primario da non perdere mai di vista in un torneo lunghissimo dove bastano tre partite a singhiozzo per ritrovarsi dalla zona play off a quella segnata con il colore rosso. Questo Avellino, però, finora lascia ben sperare soprattutto per lo spirito di squadra e di gruppo che dimostra di saper mettere in campo. Come accadeva negli anni 80’, quando si calcava il palcoscenico della serie A, i calciatori, la dirigenza e la tifoseria sono tornati ad essere compatti per perseguire un unico intento. Certo, rispetto ai mitici anni 80’ è cambiata la categoria ma in tutti è finalmente cresciuta la consapevolezza che quello di serie B, per una città ed una provincia come la nostra, in fondo non è un campionato da buttare. In tal senso il fallimento calcistico del 2009 e la catarsi con la ripartenza dalla serie D sono stati salutari per ripulire un ambiente che aveva ormai perso di vista la realtà. La realtà dei giorni nostri, invece, ci consegna fortunatamente una società sana, un tecnico ambizioso e preparato, una squadra di prospettiva ed un pubblico che è tornato a gremire il Partenio-Lombardi con l’entusiasmo di una volta – continua il conduttore di Linea Verde Sport -. Ecco perché sulla salvezza sono pronto a scommettere a mani basse soprattutto se nell’impianto di via Zoccolari la squadra, sospinta dalla tifoseria, continuerà a fornire le prestazioni sciorinate contro il Novara, la Ternana e il Varese. Tre compagini tecnicamente più forti di noi ma che, al tirar delle somme, ci hanno permesso di conquistare sette punti preziosi e meritati. La salvezza, quindi, ritengo che si debba costruire soprattutto in casa ed i prossimi due appuntamenti contro Empoli e Bari rappresentano un bivio importante da attraversare con attenzione. L’incidente di percorso in 42 partite può essere sempre dietro l’angolo – precisa Ingino – ma al Partenio-Lombardi dobbiamo fare attenzione ad uscire sempre indenni dal campo e con in mano punti che servono per muovere la classifica. Ma questo la sa bene anche Massimo Rastelli che, del progetto Avellino firmato Walter Taccone, rappresenta la pietra angolare. Al tecnico va dato il merito di aver plasmato in oro le intuizioni di Enzo De Vito e Massimiliano Taccone costruendo un gruppo a sua immagine e somiglianza con under di valore come Zappacosta, Izzo e Bittante, over di acclarata affidabilità come Castaldo e Fabbro, outsider come Arini, D’Angelo e Massimo che in B non hanno risentito del salto di categoria e new entry come Schiavon, Pisacane e Soncin il cui innesto, per adesso, è risultato più felice rispetto a quello di chi, come Galabinov e Togni per esempio, necessita di tempo e lavoro. Una menzione particolare, infine, consentimi di farla ai veterani Millesi e Biancolino. Senza di loro, senza il loro preziosissimo apporto in campo e quello oscuro nello spogliatoio non penso che saremmo tornati facilmente nel calcio che conta. Per adesso – conclude – stanno guardando tutti dalla panchina da semplici gregari ma, prima o poi, arriverà anche il loro momento”.

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