L’opera artistica dall’intenso valore simbolico e tra le più grandi al mondo, è stata commissionata dal presidente della provincia di Avellino Domenico Biancardi. “Key of Montevergine” dell’artista Milot sarà installata all’ingresso di Mercogliano.
Fa parte di un progetto ampio che vede il rinnovarsi e l’evolversi secondo la propria vocazione di tutta la zona della Bassa Valle del Sabato e la città di Abellinum, l’antica Avellino, per conferirle non solo idealisticamente il ruolo di polo enologico. In quest’ottica l’uscita dell’Autostrada di Avellino Ovest a Mercogliano diventa una porta d’accesso all’area che il presidente Domenico Biancardi ha voluto reimpostare secondo le grandi aspettative per il territorio. Nasce così la volontà di invitare l’artista Milot a realizzare “Key of Montevergine”, un’opera unica al mondo: una scultura dalle misure monumentali di oltre 40 metri, consapevole Biancardi di poter avere il giusto interlocutore in chi ha vissuto questa zona da profugo dopo aver lasciato l’Albania e l’ha amata più di casa propria. Fino a dare alla Chiave un valore simbolico, l’oggetto che ha lo scopo di “aprire”, e quindi strumento per trovare la giusta “via” per ogni essere umano. Biancardi ha così il merito di dar voce attraverso Milot al futuro del territorio con un simbolo positivo di speranza, come Porta propositiva e produttiva. E’ in quest’ottica che il territorio tutto, si sta evolvendo grazie al primo insieme di interventi strategici che riguarda il sistema policentrico di valorizzazione di Montevergine, che comprende le importanti emergenze storico-architettoniche (l’Abbazia) e naturalistiche (Campo Maggiore, Acquafidia) della parte montana di Mercogliano, punti tra l’altro connessi in una rete di percorsi naturalistici e attrezzati come ad esempio il rifugio del CAI. E’ non potrebbe essere diversamente in questo luogo di ascesa al Santuario di Montevergine, una delle sei abbazie territoriali italiane, visitate ogni anno da un milione e mezzo di pellegrini. Tutto ciò pone l’opera Key of Montevergine al centro come un “grido” universale di rispetto reciproco tra le persone, produttività e fecondità affinché queste vivano in pace tra loro e non ci siano più luoghi chiusi e distanti.