Pompe di benzina chiuse in autostrada dal 30 novembre, se non arriveranno aiuti del governo per i gestori. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, annunciano la sospensione del servizio in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al governo.
I benzinai, scrivono, che “constatato il pressoché azzeramento delle vendite a fronte del mantenimento dei costi fissi, dalla fine della prossima settimana non saranno più in grado di garantire l’apertura degli impianti”.
La serrata inizierà il 27 per le aperture notturne, in autostrada, e dalla settimana successiva anche quelle diurne. La protesta arriva di fronte a quello che le federazioni del settore definiscono un “tracollo” dell’erogato, con cali superiori al 40% sulla viabilità ordinaria e di circa il 70% su quella autostradale, e al “rifiuto” del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, di “una sia pur minima interlocuzione”.
Di qui la richiesta dell’apertura di un tavolo di confronto, anche perchè non si sarebbero ancora concretizzati interventi ripetutamente annunciati sulle royalties e sui “contributi figurativi”, in attesa di decreti ministeriali.
L’allarme dei benzinai si è fatto sentire anche in Parlamento con un’audizione alla commissione Attività produttive della Camera dove i presidenti di Faib, Martino Landi, di Fegica, Roberto Di Vincenzo, e di Figisc, Bruno Bearzi hanno dichiarato di non riuscire a superare la seconda ondata della pandemia, senza aiuti dalla politica.