Si è concluso il progetto lo Sport GenerAttore di Comunità dell’US ACLI Nazionale cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le azioni progettuali hanno avuto l’obiettivo di strutturare e modellizzare interventi efficaci e duraturi all’interno delle carceri italiane, favorendo attraverso lo sport il miglioramento di vita dei soggetti reclusi.
La Casa Circondariale di Bellizzi e l’Icam di Lauro sono stati i luoghi privilegiati di progetto, grazie infatti alla disponibilità e alla collaborazione del Direttore Paolo Pastena, le ACLI e l’US ACLI stanno costruendo Reti e pianificando interventi a favore dei detenuti e del loro reinserimento sociale.
La dottoressa Tiziana Ciarcia ha curato i corsi di Jazzercise e ginnastica posturale nella sezione femminile dell’Istituto di Bellizzi e nell’Icam di Lauro, il coach Umberto Picariello ha tenuto un corso di pallavolo presso il Padiglione De Vivo.
La dottoressa Mariangela Perito, referente delle azioni progettuali, loda l’iniziativa che ha permesso non solo di implementare la pratica sportiva all’interno delle carceri, ma ha avuto anche un grande valore sociale e psicologico, grazie infatti al lavoro di squadra, all’apprendimento delle regole, le persone recluse si sono messe in discussione, accettando e riconoscendo i propri limiti, apprezzando il valore della reciprocità. Continua ancora Perito – è stato interessante osservare i piccoli progressi dal punto di vista tecnico/sportivo, ma soprattutto osservare i cambiamenti relazionali e comportamentali dei partecipanti alle azioni, dall’Io si è passati al Noi.
Si ringraziano per la loro disponibilità, competenza e accoglienza anche l’Ispettore Francesco Giannattasio e l’Ispettore Mario Calandro del Padiglione De Vivo e l’ispettrice Rita Beato della Sezione Femminile, si ringraziano inoltre, i dirigenti dell’Associazione Alfredo Cucciniello, Giampaolo Londra e Massimo De Girolamo.
L’ultima giornata del corso di pallavolo ha visto l’ingresso in Struttura dei giocatori professionisti dell’Olimpica di Atripalda e alcuni volontari delle ACLI, una partita in cui conoscersi, misurarsi, mettersi nei panni degli altri, in modo da favorire l’Incontro tra mondo esterno e mondo interno, si spera che nel tempo si possano realizzare interventi di socializzazione a carattere permanente all’interno delle realtà penitenziarie, grazie all’aiuto di tutti gli attori del Territorio.