AVELLINO- Il pm Vincenzo Russo, il magistrato che segue le indagini avviate per fare chiarezza sulla vicenda intramoenia e liste di attesa al Moscati, avrebbe coordinato sul posto le attività di acquisizione di documenti e di sommarie informazioni testimoniali effettuate al Moscati con il personale della Digos.
Due giorni fa il sostituto procuratore dell’Ufficio inquirente guidato da Domenico Airoma, così come era avvenuto al primo accesso, e’ tornato infatti a Contrada Amoretta per acquisire una serie di dichiarazioni di persone informate sui fatti. Molto probabilmente nelle prossime ore a Piazza D’Armi ci sarà anche la nomina di un consulente che si dovrà occupare di verificare i documenti acquisiti, data anche la complessità della materia per cui sono stati avviati gli accertamenti da parte di Polizia e Procura della Repubblica. Le indagini proseguono, anche se va detto che sono allo stato iniziale e, almeno per il momento, non ci sarebbero né iscrizioni nel registro degli indagati ne’ ipotesi di reato provvisoriamente contestate da parte della Procura di Avellino. Qualche giorno fa lo stesso manager della Città Ospedaliera Renato Pizzuti si era detto fiducioso nella magistratura, sottolineando di avere “la coscienza a posto”.
LA VICENDA
A luglio i dati di Cittadinanza Attiva sulle liste di attesa per 6 diverse tipologie di visite specialistiche ed esami diagnostici (visita cardiologica, ginecologica, pneumologica, oncologica, ecografia addominale, mammografia) avevano fatto emergere come, tra le altre ASL e strutture ospedaliere nel resto del Paese e in particolare in Campania. Un dato che era stato ritenuto: “particolarmente allarmante il quadro della Campania, dove la stessa Regione segnala che il numero di prestazioni erogate nel canale pubblico è inferiore, per tutti gli esami e le visite monitorate, a quelle erogate in intramoenia, e questo vale presso tutte le Aziende ospedaliere”. Cosi per quanto riguardava l’Irpinia era emerso come presso l’Ospedale Moscati di Avellino, sono state somministrate 7 visite cardiologiche pubbliche e 979 in regime di intramoenia. Qualche giorno dopo era stato il sindacato Nursind a denunciare, dopo i dati resi noti da Cittadinanza Attiva, che :
“L’indagine di accesso civico presentata dall’associazione Cittadinanzattiva riguardante le prestazioni sanitarie erogate in regime pubblico e intramoenia ha fatto emergere, per la Campania, un quadro vergognoso. È stato riscontrato infatti che nella nostra Regione le prestazioni pubbliche erogate sono significativamente meno di quelle destinate in intramoenia, raggiungendo picchi inaccettabili”. Cosi qualche giorno fa il caso di Avellino era finito su Raitre, in particolare nel talk di Nunzia De Girolamo Avanti Popolo, che aveva realizzato un servizio con un proprio inviato al Moscati, verificando che per una visita cardiologica specialistica in regime normale l’attesa era di sei mesi, mentre in intramoenia di qualche settimana. Nonostante le rassicurazioni del direttore generale del Moscati Renato Pizzuti, il servizio si chiudeva con una situazione rimasta invariata per le visite specialistiche.