Avellino – Il lamento delle donne, il pianto dei padri, le lacrime dei bambini. Le rughe sul cuore di madri che si vedono strappare i propri figli da una ‘legge’ che tale non è. Quella ‘legge’ che porta morte e distruzione. Lutto e dolore. Quella ‘legge’ che la gente comune dell’Iraq vuole allontanare per costruire il percorso di una quotidianità civile. Della solidarietà, del dialogo. E’ anche questo il volto sconosciuto della terra martoriata. Di quella terra che vuole risorgere. Che vuole ricostruire. Che vuole riappropriarsi della memoria… della pace.
Simona Torretta ambasciatrice della pace. In Iraq una terribile esperienza, ma questo non le ha impedito di continuare il percorso della speranza. Cosa è per Simona la pace?
“La costruzione della solidarietà. Il lavoro che continua nella ricerca della trasmissione di segnali diversi, di strumenti alternativi alla violenza. In Iraq l’impegno ha dato risultati importanti. Attraverso ‘Un ponte per…’ stiamo sostenendo associazioni tese alla costruzione dello sviluppo civile e dell’etica della non violenza. Il nostro impegno è fondamentale. Ci stiamo adoperando nelle scuole, nelle biblioteche, come quella di Bagdad, nelle carceri luogo di tortura e violenza. E’ stata riaperta la sala lettura, sono stati recuperati libri, archivi. Nei prossimi mesi riusciremo ad aprire un centro restauro affinchè le memorie non vadano distrutte”.
L’Iraq appare terra della violenza e poco incline a ricevere messaggi costruttori di pace. Cosa si può e si deve fare ancora?
“L’Iraq non è solo un covo di guerra. E’ fatta di gente comune che vuole la pace…”. Ma è anche ‘madre’ “di bambini che crescono con la consapevolezza di non tornare a casa. E’ su questo che bisogna lavorare… Sui diritti umani e civili”.
Un giorno triste: tre eroi strappati alla vita per la Patria. Qual è il messaggio che intende dare alle famiglie e alla giovane Giovanna?
“È un momento difficile dove tutte le parole sembrano essere fuori luogo. È il momento del silenzio. In questo caso diventa necessaria la fede”.
Il messaggio di pace di Simona Torretta.
“Costruiamo la pace dialogando”.
Simona Torretta ad Avellino per dire che costruire la pace è possibile. Un incontro voluto dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Campania che ha visto al tavolo della sala convegni della Camera di Commercio, l’assessore regionale Rosa D’Amelio, Luisa Cavaliere direttrice editoriale del Filo di Perle, Rosanna Repole presidente Consorzio Servizi Sociali Alta Irpinia, Nadia Coragliano dirigente Servizio Immigrazione Regione Campania. Un’occasione per raccontare l’esperienza vissuta. Il tutto racchiuso in un libro “Otto anni e 21 giorni: il mio impegno in Iraq”, che apre alla riflessione. “Oggi abbiamo avuto una pausa. E’ la pausa che ci fa pensare se sia giusto o no, alle soglie del terzo millennio, piangere ancora. E’ giunta l’ora di andare via dall’Iraq. Con le modalità giuste, ma bisogna andare via”. Parole quelle dell’on. D’Amelio che rimbombano nella sala dell’Ente Camerale avellinese nelle quali non manca il ricordo per gli eroi, per le famiglie, per la giovane Giovanna, per il piccolo Niccolò “orfano di guerra in un Paese di pace”. (Di Teresa Lombardo)