Legalità. Pd lancia la Carta di Pisa: “Aderiscano tutti i candidati”

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La campagna elettorale del Partito Democratico si apre con la promozione della Carta di Pisa. La segreteria provinciale ha infatti voluta lanciare un importante segnale politico proponendo a tutti i propri candidati un’adesione formale al codice etico fondato dall’associazione Avviso Pubblico.
“Prima di affrontare qualsiasi tema ci sembrava opportuno iniziare la campagna elettorale con l’appello alla legalità – spiega il segretario Carmine De Blasio – E non è un fatto solo simbolico, perché è la prima volta che un partito assume un impegno così concreto nei confronti del proprio territorio. Chiaramente si tratta di un’iniziativa che si rivolge a tutti i candidati, ma anche ai sindaci in carica”.
Il documento è un codice di condotta rivolto a tutti gli amministratori locali, i quali una volta aderito formalmente in consiglio comunale al testo sono obbligati a mantenere i comportamenti richiesti. Per citare solo alcuni punti, la Carta impone piena trasparenza di redditi, patrimoni, finanziamenti politici, criteri di nomina, conflitti di interesse, rapporti coi mezzi di comunicazione, divieto di accettare regali e di cumulare cariche, specie quelle che creano commistioni incestuose tra controllori e controllati. Chi non rispetta le regole va incontro a sanzioni di tipo politico che vanno dal richiamo formale, alla censura pubblica, fino alla revoca del mandato fiduciario, ossia l’obbligo di dimissioni.
L’obiettivo del Pd è quindi mantenere un profilo alto dal punto di vista della legalità e della trasparenza, sia nel corso di queste elezioni, ma soprattuto durante il percorso amministrativo. “Si tratta di una proposta – aggiunge De Blasio – che come Pd rivolgiamo a tutti i candidati sindaci e consiglieri per cercare di arginare ogni tentativo di corruzione della cosa pubblica e per tentare di determinare un’azione trasparente da parte degli amministratori in una realtà come il meridione, tra le più a rischio per quanto concerne le infiltrazioni della malavita organizzata”. (di Rosa Iandiorio)

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