Legalità, Cantelmo agli studenti: “Siate dalla parte delle Istituzioni”

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Rosario Cantelmo, capo della Procura di Avellino, ha incontrato gli studenti in un convegno sulla legalità.

In mattinata presso l’Istituto Guido Dorso di Avellino, nell’ambito del progetto “A scuola di legalità”, gli studenti hanno incontrato Rosario Cantelmo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, Giovanni Sperandeo, scrittore e giornalista e Francesco Iandolo, referente Provinciale dell’Associazione Libera.

Nel convegno si è parlato di mafia e di consenso, del ruolo del giornalista nella lotta alla mafia e dell’impegno dei giovani per una cittadinanza attiva. L’incontro è stato preceduto dal racconto delle esperienze vissute dai giovani che hanno partecipato al corso per Animatori della Legalità, promosso da Libera.

“La camorra è un inferno – ha dichiarato il capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo – e spesso la si affronta con indifferenza, con rassegnazione, come convivenza inevitabile. Perché dobbiamo convivere con queste odiose presenze senza avere la capacità di ribellarci? Perché non decidiamo di scegliere una società diversa?”

Cantelmo continua raccontando agli studenti di omicidi di camorra avvenuti nel napoletano. “Quando iniziai ad occuparmi di criminalità organizzata in un piccolo quartiere di Napoli, davamo la caccia ad un boss che sfuggiva da tempo. Dopo un anno riuscimmo a prenderlo e lui decise di collaborare. Alla domanda sul come fosse riuscito scamparla tante volte e su come avesse vissuto nel periodo di latitanza, lui rispose che, nonostante tutti i reati commessi, aveva vissuto una vita assolutamente normale a casa sua. La cittadinanza era connivente e si era creato una rete di informatori che gli permettevano di nascondersi quando le Forze dell’Ordine si adoperavano per intervenire. Una comunità intera era dalla parte dell’anti-Stato o, semplicemente, preferiva voltarsi dall’altra parte. Non sono cose che accadono solo nel napoletano, ad esempio recentemente qualcosa di simile è venuto alla luce a Sperone dopo aver arrestato un boss ricercato da tempo: nessuno si era accorto di nulla o hanno fatto finta di non vedere”.

E qui Cantelmo, citando Einstein e Don Ciotti, fa un appello ai ragazzi: “O state con lo Stato o contro lo Stato – conclude – voi siete i cittadini di domani e dovete capire sin da ora che dovete stare dalla parte delle Istituzioni perché lo Stato vi accompagnerà nel vostro percorso. Stare dalla parte del bene vi permetterà di realizzare i vostri sogni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il giornalista Giovanni Sperandeo: “Voi dovrete costruire un mondo camminando sulla strada della legalità, è l’unico principio base che dovrà farvi da guida. Io ho visto, vissuto e raccontato storie personali di camorra sul nostro territorio, a Quindici e Lauro, perché ho scelto questa strada e per far sì che i miei figli non chiedano a me quello che ho chiesto io a mio padre quando sono accaduti davanti ai miei occhi fatti tragici legati alle faide criminali. Un giornalista non solo ha il diritto ma ha il dovere di informare la gente”.

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