Il gioco del calcio possiamo paragonarlo al gioco d’azzardo, dove bisogna rischiare, e avere una buona dose di fortuna, per portare a casa la vincita. Sono tante le storie di allenatori che hanno rischiato e alla fine hanno vinto la partita. Questo, però, è quello che non è successo al Partenio, nella sfida che ha visto contro Catanzaro ed Avellino. La gara è stata dominata molto più dalla tattica che dallo spettacolo, con pochissime occasioni in 90 minuti. L’ennesima occasione sprecata per gli uomini di Calabro il cui piccolo passo avanti poco vale in termini di classifica e di entusiasmo. Inoltre per la squadra del Catanzaro è l’ennesimo pareggio: il quinto in sei gare fino ad ora giocate.
La cronaca del match
Artiglieria pesante subito in campo per il Catanzaro con Cianci e Vazquez insieme dall’inizio; sorprende la scelta di Calabro di schierare in mediana due omologhi come Welbeck e Verna; sulla destra, al posto dell’infortunato Rolando c’è Bearzotti. Cambia tanto anche Braglia, più per esigenza che per altro, aggiustando alla meno peggio l’attacco e dando le chiavi del centrocampo a Mastalli ed Aloi.
Un primo tempo bloccato e noioso, con la prima mezz’ora ravvivata solo da un lampo in fuorigioco di Vandeputte all’undicesimo e da uno spunto personale di Carriero al minuto venticinque. La spinta vera per accendere il match la dà un inserimento centrale di Verna poco dopo. Non è piaciuta la scelta del centrale di tentare il dribbling su Forte e non tirando di prima intenzione, né servendo il meglio piazzato Bearzotti. Una scelta che si rivela sbagliata e facilita Bove nella respinta sulla linea. Dietro i giallorossi soffrono poco su azione, ma da calcio piazzato gli irpini qualche brivido lo procurano a sprazzi e serve Branduani per neutralizzare.
Nella ripresa, grazie anche all’intervallo, si rigenerano i padroni di casa, mentre gli ospiti sono ancora un po’ intimoriti. L’Avellino, dall’ora di gioco in poi, prova a confezionare con D’angelo le migliori occasioni per il vantaggio. La più nitida al minuto settantaquattro, ma è la traversa a dire no al giocatore irpino. Le contromosse di Calabro sono votate all’attacco sulla carta, ma ciò non basta per infrangere gli equilibri e modificare a proprio favore il tabellino. Quello che nel recupero prova a fare Ciancio in mischia su angolo per i biancoverdi ma Branduani è attento, sventa e salva dalla beffa.
Alle due squadre è mancato il guizzo finale, passando i 90 minuti a studiarsi per capire come colpire al meglio.
Il tabellino del match
AVELLINO (3-5-1-1): Forte; Ciancio, Dossena, Bove; Rizzo, Carriero, Aloi, D’Angelo (43’st Matera), Mignanelli (31’st Tito); Mastalli (31’st De Francesco); Maniero (42’st Gagliano). A disp.: Pane, Sbraga, Messina. All.: Braglia.
CATANZARO (3-5-2): Branduani; Martinelli, Fazio, Scognamillo, Bearzotti (28’st Risolo), Verna, Welbeck (23’st De Santis), Vandeputte, Porcino (28’st Tentardini), Vazquez (21’st Carlini), Cianci (33’st Curiale). A disp.: Nocchi, Romagnoli, Tentardini,, Bombagi, Monterisi, Cinelli, Ortisi, Gatti. All.: Calabro.
Arbitro: Tremolada di Monza
Ammoniti: Carriero, Welbeck, Vandeputte