Le Acli sposano la causa de “La voce di Valle” e marciano per il Centro per l’autismo di Avellino

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Una marcia di solidarietà è partita, questa mattina intorno alle 10:30, da quella che dovrebbe essere la sede del Centro di assistenza socio-sanitaria per soggetti autistici. Un luogo abbandonato a un degrado rispetto al quale la comunità non riesce e non vuole abbassare la testa.

L’iniziativa, promossa e organizzata dal Comitato La voce di Valle, ha visto anche la partecipazione delle Acli di Avellino, che hanno voluto esprimere la propria vicinanza emotiva allo spirito ed ai principi della manifestazione.

Presenti gli esponenti della dirigenza della sede provinciale di via De Renzi, il Presidente Sarno, Giovanni Perito, Mariangela Perito, accompagnati dai ragazzi del Servizio Civile e dai collaboratori dell’Associazione.

Il corteo, attraversando Viale Italia, si è fermato nel piazzale antistante il vecchio Ospedale Moscati, altro fantasma avellinese, simbolo triste di incuria e di abbandono. «Il centro mai nato per l’assistenza agli autistici non ha mai avuto un legame con il territorio – ha dichiarato il Presidente del Comitato Raffaele Taglialatela – ed è per questo che il nostro Comitato ha deciso di adottare la struttura, simbolo dei tanti fallimenti amministrativi di Avellino, nella speranza che questa presa di posizione contribuisca a liberarla dalla ragnatela di interessi che la avvince da anni».

Costato circa 3 milioni di euro, il centro è in stallo per incomprensioni e trafile burocratiche e amministrative: «La marcia, così come tutta l’attività del Comitato, – continua Taglialatela – punta ad introdurre un nuovo punto di vista sulla vita e sulle questioni della città, che sono affare di tutti
e non di singole parti. Una delibera non esaurisce il dovere e noi consigliamo a tutti gli amministratori, presenti e assenti, di uscire dall’immobilismo e di dare concretezza al proprio parlare, perché i bambini autistici non possono vivere di illusioni e di speranze. Necessitano di
fatti».

La marcia ha voluto essere un invito alla partecipazione attenta, alla presa di coscienza che l’indifferenza è una colpa, alla mobilitazione degli animi, affinché tutti, istituzioni, amministratori e cittadini possano offrire il proprio contributo.