Le accuse di D’Addesa: “I giovani hanno bisogno di iniziative serie”

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Flumeri – “L’inaugurazione del Villaggio di Natale in Valle Ufita sarà l’occasione per l’ennesima passerella dei professionisti della politica”. Dure accusa da parte dell’ex presidente del Consiglio provinciale di Avellino, Erminio D’Addesa, che boccia così le manifestazioni che si terranno nell’area industriale di Flumeri.
“L’inaugurazione del Villaggio di Natale in Valle Ufita – ha denunciato D’Addesa – viene sbandierata come un grande evento nella realtà ufitana ed il fatto che le manifestazioni si tengano nell’area industriale di Flumeri con annesso e rituale convegno sullo sviluppo, rende la cosa ancor più enigmatica. Una serie di manifestazioni musicali diventano qualcosa di importante e lungo è l’elenco dei politici dei quali è prevista la partecipazione all’incontro inaugurale. I giovani che vivono nei paesi ufitani, dell’arianese e della Baronia hanno veramente bisogno di queste iniziative, di queste manifestazioni musicali come quelle previste dal programma dato alla stampa? In una zona ormai priva di lavoro e sottoposta alla desertificazione umana questo tipo di iniziative non servono a granché se non ad assottigliare ulteriormente, nel prossimo periodo festivo, i bilanci economici delle famiglie ufitane. L’inaugurazione sarà l’occasione per l’ennesima passerella dei professionisti della politica ai vari livelli, considerato il clima elettorale più che incipiente che stiamo vivendo e che percepiscono la vita politica come un fatto autoreferenziale ed autocelebrativo lontano dai bisogni e dalle necessità della gente. In una realtà territoriale dove è praticamente impossibile trovare un posto di lavoro e quelle poche assunzioni che si fanno anche a livello di fabbriche avvengono con rigido controllo clientelare, dove tantissime sono le sacche di precariato e di lavoro nero si è pensato bene di dar vita al Villaggio di Natale ed alle relative musicherie. Si continua con la vecchia politica delle “tre effe”… festa, farina e forca… senza tener conto che le famiglie dei giovani che dovranno essere i principali fruitori di questa manifestazione arrivano a stento alla quarta settimana se non addirittura alla terza e che solo il modo di vivere sobrio degli irpini consente alle stesse di andare avanti nonostante le difficoltà economiche dovute alla recessione che si accompagnano alla crisi cronica che attanaglia il territorio avellinese.
I giovani della Valle Ufita come tutti quelli meridionali hanno bisogno di altre cose, hanno bisogno di lavoro, di una buona amministrazione pubblica, di un ceto politico moderno e lungimirante non condizionato e non condizionante, di infrastrutture moderne, di cui tutti ne parlano e che intanto sono ferme alla linea ferroviaria Avellino – Rocchetta Sant’Antonio (quando i giovani ufitani, per andare a lavorare o a studiare o in vacanza, potranno prendere il treno nella programmata stazione ferroviaria dell’Alta Capacità di Santa Sofia in Valle Ufita?); hanno bisogno di trasparenza nelle assunzioni sia nel settore pubblico che in quello privato (si è mai chiesto qualcuno con quali criteri avvengono le selezioni e le assunzioni anche nelle fabbriche?).
C’è bisogno di un ricambio totale del ceto politico anche e soprattutto irpino ma la spinta deve venire dall’interno di questi territori, dalle nuove generazioni che devono riappropriarsi del proprio futuro e devono affermare in maniera democratica ma forte la ribellione interiore che è propria dei giovani cercando di spezzare quel rapporto perverso ma simbiotico che esiste tra la società irpina e una datata classe politica che da sessant’anni governa e la cui massima espressione è la pratica scientifica del clientelismo. I giovani irpini hanno veramente bisogno della politica delle ‘tre effe’?”

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