Avellino – Ci sono delle questioni che spesso si perdono nei mari della quotidianità, agitati come sono dai grandi temi e dalle grandi problematiche, ma che poi, nei fatti, hanno un peso molto meno trascurabile di quanto si pensi. Potrebbe essere questo il taglio in cui si inseriscono le analisi di Sinistra Democratica circa la regolamentazione del lavoro, presentate alla stampa questa mattina nella Federazione di Avellino del Movimento politico. Si tratta di pratiche, come quella delle ‘dimissioni estorte’ o dell’abuso dei contratti ‘flessibili’, che rientrano a pieno titolo nei mali cronici del mondo del lavoro, ma che troppo spesso si insabbiano nelle argomentazioni di carattere generale. Ad illustrare l’iniziativa, nel quartier generale di Via Dante, il parlamentare Raffaele Aurisicchio e Michelangelo Sullo, esponente di SD. Le ‘disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del prestatore d’opera’ rappresentano la prima delle due proposte, già approvata dalla Camera dei Deputati ed ora in attesa di essere sottoposta al vaglio del Senato. Oggetto del disegno di legge è l’intento di estirpare la consuetudine delle dimissioni volontarie o “falsamente volontarie”, come sottolinea Michelangelo Sullo. “Una prassi – aggiunge – abbastanza diffusa anche in Irpinia e che vede tra le principali vittime le donne, visto che sono circa 1800, ogni anno, quelle che chiedono assistenza contro i licenziamenti arbitrari, senza contare tutte le altre che non si attivano in tal senso”. In sintesi i datori di lavoro, contestualmente all’assunzione, impongono la firma al dipendente di dimissioni preventive in bianco, da conservare e ‘tirare fuori’ se necessario. “Non si tratta di una discriminazione di genere – nota ancora l’esponente del movimento – per quanto le donne ne risultino particolarmente colpite, ma è spesso anche una manovra di aggiramento fiscale, che si estrinseca proprio nel momento in cui il rapporto tra le parti è sbilanciato dal lato del datore di lavoro, l’assunzione. D’altro canto i dati parlano chiaro: da una ricerca delle Acli del 2003, sono almeno il 25 per cento le dimissioni volontarie false”. La proposta firmata Nicchi – Canotti – Aurisicchio consta, in quest’ottica, nella predisposizione di appositi moduli per le dimissioni da parte esclusiva delle Direzioni Provinciali del Lavoro. “Moduli dalla validità temporale di 15 giorni – informa Sullo – che pregiudicherebbero questa usanza vessatoria”.
Inizierà a breve l’iter parlamentare, invece, il secondo disegno di legge: le ‘Modifiche al decreto legislativo del 6 settembre 2001, n° 368, in materia di contratti di lavoro a tempo determinato ed aumento dei relativi oneri contributivi’. In questo caso il problema è nei contratti a termine, che, secondo Sinistra Democratica, andrebbero regolati con la fissazione di un tetto massimo consentito. “Gli impieghi – avverte Raffaele Aurisicchio – dovrebbero essere a tempo indeterminato. Anche questa provincia necessita del lavoro certo, ecco quindi l’obiettivo di abbattere la temporaneità limitando i contratti a scadenza”. Quello del precariato, peraltro, è il nocciolo del problema, come rimarca il parlamentare di Sinistra Democratica a conclusione dell’incontro. “Le due iniziative si inseriscono in una visione d’insieme di lotta al lavoro provvisorio. Ed è proprio partendo dai piccoli interventi mirati che contiamo di arrivare quanto prima ad un nuovo, migliore, dispositivo generale in materia d’impieghi”. (di Eddy Tarantino)
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