LAURO- Da ieri e fino al 31 agosto il borgo di Lauro, in provincia di Avellino, tornerà a trasformarsi in un museo a cielo aperto con Estate Naif 2025, una settimana di pittura dal vivo, incontri e visite guidate che richiameranno nel cuore dell’Irpinia artisti, appassionati e viaggiatori. L’evento, parte integrante del Lauro Festival, è ormai uno dei momenti più attesi dell’estate campana: un’occasione per scoprire un paese che da quasi cinquant’anni ha fatto dei murales naïf il proprio segno distintivo. La storia del “paese dipinto” comincia nel 1976, quando il piccolo centro del Vallo di Lauro ospitò artisti italiani e stranieri che lasciarono sulle pareti di case, portali e vicoli i loro murales. In breve tempo il borgo diventò un punto di riferimento nazionale, inserito tra i circa settanta “paesi dipinti” d’Italia, con una particolarità che lo rende unico: a Lauro la cifra stilistica è interamente naïf, un linguaggio artistico popolare e immediato, capace di raccontare storie quotidiane e universali con la freschezza dello sguardo “ingenuo”. Col passare degli anni molte opere hanno avuto bisogno di cure, alcune si sono rovinate, altre sono state recuperate. Dopo un periodo di pausa, l’iniziativa è stata rilanciata con forza dal Comune, fino a tornare oggi a pieno titolo nel calendario culturale estivo. Emblematico è stato, lo scorso anno, il restauro del murale “Lauro e la Tenda Rossa” del maestro Giovanni Galli, simbolo di un legame tra memoria e futuro. A questo lavoro di tutela si affiancano nuove tecnologie come l’app Visual Naif, che grazie alla realtà aumentata consente ai visitatori di vedere le opere nel loro massimo splendore.
La nuova edizione conferma la formula che ha conquistato residenti e turisti: pittura en plein air nel centro storico, artisti al lavoro sotto gli occhi del pubblico, momenti di incontro e di partecipazione diffusa. Chi arriva a Lauro non assiste solo a un’esposizione, ma entra in un laboratorio collettivo, dove i muri parlano e la comunità diventa protagonista. Ospiti di quest’anno due firme storiche del naïf italiano: Franco Mora e Carlo Moretti, entrambi lavoreranno a nuove opere pensate per Lauro, arricchendo la collezione del borgo con murales inediti destinati a restare nel tempo.
Per una settimana i visitatori potranno passeggiare tra cortili e vicoli osservando le opere nascere giorno dopo giorno, dialogare con gli artisti, partecipare a visite guidate e riscoprire scorci che l’arte rende ancora più vivi. Un modello di turismo lento e sostenibile, capace di generare economia locale senza snaturare il borgo. Il rilancio di Estate Naif porta la firma dell’amministrazione guidata dal sindaco Rossano Sergio Boglione, che ha voluto fortemente consolidare il festival come tratto distintivo di Lauro: “L’amministrazione non si risparmia su nulla, la squadra lavora a trecentosessanta gradi per ottenere gli obiettivi necessari a migliorare il paese. Abbiamo puntato tantissimo sulla tradizione, recuperando le opere storiche e creando nuovi spazi per gli artisti”.
Parole che riflettono una visione più ampia: manifestazioni come questa mostrano la strada di un futuro possibile: restare fedeli alle radici, ma saperle raccontare in chiave contemporanea. Dal 1976 a oggi, Lauro ha collezionato oltre centosessanta opere naïf che continuano a emozionare. Estate Naif 2025 è dunque molto più di un festival: è un patto tra un borgo e la sua gente, un modo per dire che i piccoli paesi non sono solo custodi del passato, ma luoghi vivi, capaci di reinventarsi attraverso la creatività. Quando a fine agosto i pennelli si muoveranno sui muri del centro storico, non sarà soltanto pittura: sarà la voce di un’intera comunità che, con orgoglio e fantasia, scrive il proprio futuro a colpi di colore.