Marco Imbimbo – «C’è la mia volontà di portare avanti dei temi importanti, come l’Isochimica e gli alloggi comunali. Ad oggi, però, non è stato fatto nulla». Alfonso Laudonia, consigliere eletto nella lista del Movimento 5 Stelle, commenta così lo strappo con l’amministrazione Ciampi e la decisione di auto-sospendersi dal gruppo.
Una scelta che nasce da quanto accaduto in questi mesi, tra immobilismo dell’amministrazione, mancato coinvolgimento sulle decisioni da prendere, ma anche la denuncia su un tentativo di strumentalizzare, da parte del Movimento, la sua pozione sulle imminenti elezioni provinciali.
«Ho insistito tanto affinché quei due punti venissero inseriti tra le priorità delle linee programmatiche, ma non vedo azioni concrete», spiega Laudonia. Ma c’è anche un problema che riguarda il rapporto con l’amministrazione. «I miei malumori sono legati a un palazzo che dovrebbe essere di vetro, ma non è così. Non riesco a capire alcune scelte né a partecipare, perché non vengo coinvolto nelle decisioni dell’amministrazione», denuncia Laudonia prima di sottolineare di non aver mai chiesto incarichi o assessorati al Movimento.
«Sono stato nominato vice presidente del consiglio comunale, ma aveva semplicemente dato la mia disponibilità perchè non c’era nessun altro candidato – spiega. Di certo non possiamo definirla una poltrona. Non ho mai chiesto niente al Movimento, l’unica cosa che mi interessava era stare in Consiglio per affrontare temi importanti, ma non c’è stato alcun coinvolgimento».
La situazione è precipitata lo scorso 26 ottobre, quando c’è stata l’udienza per il processo Isochimica. Subito dopo Laudonia ha comunicato la sua decisione a Ciampi. «Tutto nasce da quell’ultima deposizione – spiega il consigliere. La signora che si è ammalata non lavorava nella fabbrica. Da tempo chiedo uno screening sulla popolazione perchè il problema non riguarda solo i lavoratori, ma un’intera comunità. Abbiamo un problema serio ad Avellino che stiamo sottovalutando. Sin da quando è cominciata la mia campagna elettorale, ho più volte detto che mi sarei impegnato per questa vertenza. Con o senza di loro. E penso che negli ambienti Isochimica, ma anche nel meet-up, me ne saranno testimoni».
A ciò si aggiunge la tematica legata a quel processo Isochimica da riportare ad Avellino, come da tempo chiede Laudonia. «Il processo ha una valenza sociale, se viene fatto fuori per problemi logistici, non viene più avvertito dalla città – spiega. In campagna elettorale avevamo promesso che lo avremmo riportato in città, ma non si sta facendo niente. Anzi non ne abbiamo mai parlato».
Nonostante il suo impegno, però, non ci sono state azioni concrete da parte dell’amministrazione, così come denuncia anche nella lettera indirizzata a Ciampi. «Sui grandi temi non ho trovato le risposte che cercavo. In realtà non riesco proprio ad avere dei confronti con l’amministrazione».
In mezzo, inoltre, si sono inserite anche le elezioni provinciali e quella sua decisione, dichiarata da tempo, di voler partecipare alla votazione, nonostante il diktat interno del Movimento. «Stanno cercando di strumentalizzare la mia posizione – denuncia Laudonia. Già tempo fa avevo espresso delle perplessità sulla posizione del Movimento sulle provinciali e il non voto, da lì sono cominciate ricostruzioni su eventuali accordi segreti che avrei fatto con il Pd».
0La sua posizione diversa da quella Movimento, quindi, lo starebbe esponendo ad attacchi e strumentalizzazioni, tra l’altro iniziati all’indomani della sua autosospensione dal gruppo consiliare dei 5 Stelle.
A tutto ciò si si aggiunge lo scarso peso che l’amministrazione riserverebbe ai consiglieri comunali. «Mi sento tradito dal Movimento – sottolinea Laudonia. Il cambiamento doveva essere non una parola, ma ad oggi non vedo fatti concreti in questa direzione. Vedo solo un gruppo consiliare che non viene mai coinvolto nelle decisioni dell’amministrazione».
Questa condizione di non conoscenza delle decisioni della Giunta, coinvolge anche uno degli argomenti più attuali e, anche delicati, quale il futuro del Comune di Avellino, tra dissesto o piano di riequilibrio. Anzi a Palazzo di Città si registra uno scontro tra l’amministrazione orientata sul dissesto, e il dirigente alle Finanze, Gianluigi Marotta, che sarebbe più propenso per la seconda soluzione.
«Sul punto, dissesto o pre-dissesto, non posso esprimermi perché non ho dati al momento. Il dissesto è obbligatorio se ci sono degli elementi per dichiararlo, come dice il Tuel. Ma ora non so dirlo se questi parametri ci siano o meno, o se addirittura sia una manovra politica per evitare la sfiducia – spiega Laudonia. Di sicuro, leggendo di tutti questi dubbi collaterali, rischiamo di trovarci in una situazione borderline».
Quindi, anche su questa decisione importantissima per il futuro di Avellino, Laudonia, consigliere di maggioranza dei 5 Stelle, non sarebbe stato messo al corrente delle motivazioni dietro alla decisione dell’amministrazione di dichiarare il dissesto. «Al momento non ho visto i dati. So solo che dovrebbero fare una delibera di giunta sull’argomento», spiega il Consigliere. Delibera inizialmente prevista per lunedì, ma rinviata a domani. «Sarebbe stato meglio farla ieri, visto che per oggi era stata convocata una capigruppo per analizzare la decisione dell’amministrazione, ma non ci saranno questi dati da valutare», spiega Laudonia il cui voto a favore del dissesto non è scontato.
«Senza i numeri non credo voterò per il dissesto – spiega. Se ci sono, ben venga, anche se sarà una lunga strada e piangeremo lacrime amare. Per un eventuale piano di riequilibrio, l’assessore Forgione ha spiegato che non ci sarebbe più il tempo per farlo, io non so se sia così o se si può provare una strada diversa. Ripeto, i numeri non li ho visti. Sicuramente la situazione è abbastanza grave, però non ho dati certo».