SOLOFRA- I farmaci appartenevano ad un lotto Asl. Per questo motivo è stata mandata assolta dall’accusa di peculato una infermiera in servizio presso l’ospedale Landolfi di Solofra, che nel 2019, fu bloccata all’alba davanti alla struttura ospedaliera e perquisita dai Carabinieri del Nas, che da tempo avevano ricevuto segnalazioni in merito ad ammanchi di medicinali nella struttura ospedaliera. Nella vettura della stessa e successivamente anche all’interno della sua abitazione erano stati rinvenuti medicinali compatibili con quelli ospedalieri. Da qui prima l’accusa di ricettazione e poi quella più grave di peculato. Questa mattina al termine del processo con rito abbreviato davanti al Gup del Tribunale di Avellino Francesca Spella, e’ arrivata la sentenza di assoluzione, cosi come aveva chjesto il suo difensore, il penalista Gaetano Aufiero. Richiesta condivisa anche dal pm Fabio Massimo Del Mauro. Decisive le indagini difensive portate avanti dall’avvocato Aufiero. Il penalista, infatti, è riuscito a convincere l’accusa che, il materiale che si riteneva fosse stato sottratto illecitamente – invece – poteva essere entrato in possesso dell’imputata in molteplici modi. La donna, infatti, faceva anche assistenza privata. Non è desueto, infatti, che – quando un paziente non ha più bisogno di medicinali (a causa di decesso o guarigione) regali il materiale all’infermiere che l’ha aiutato. Dalle indagini difensive sarebbe emerso come probabilmente, i medicinali nel possesso dell’infermiera potevano tranquillamente essere appartenenti ad un lotto dell’Asl di Avellino (quello che, appunto, utilizzavano le altre persone assistite privatamente dall’infermiera). Le motivazioni della sentenza chiariranno in quanta parte ha inciso la vera e propria indagine difensiva messa in campo dalla difesa.
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